Page 340 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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340        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



             mi di mira. Se di giorno non possono operare perché visti, e di notte non possono
             operare perché non vedono, a cosa servono gli Zeppelin?
                Douhet conclude con un’amara presa d’atto del processo di cristallizzazione
             della grande guerra.
                Nei 17 articoli del febbraio del 1915, il fronte francese viene dimenticato del
             tutto. Douhet riconosce apertamente che i russi non riescono a sfondare come lui
             auspicava, mentre i tedeschi hanno successo.
                Douhet esprime un commento assai negativo del contro blocco del traffico
             navale britannico dichiarato dalla Germania; accanto a questo, esprime scarsis-
             sima fiducia nei sommergibili; ricordando l’U21 tedesco che affondò la H.M.S.
             Pathfinder britannica e l’U24 che, il 1 gennaio 1915, affondò la corazzata inglese
             Formidable, Douhet si esprime in maniera molto superficiale, sottovalutandone
             decisamente il potenziale.
                È sempre più chiaro l’antagonismo nei confronti dei dirigibilisti, attraverso
             un altro duro attacco a tali mezzi:  «I dirigibili hanno un grande avvenire: può
             darsi, perché non hanno un presente. Sono come promesse che restano sempre
             promesse. »
                Di contro, Douhet potrà per la prima volta spendersi ampiamente nell’esalta-
             zione dell’azione di bombardamento condotta dai 34 aeroplani britannici guidati
             dal comandante Samson contro le basi dei sommergibili tedeschi, in quanto prima
             dimostrazione concreta delle possibilità della guerra aerea.
                Accanto a questo, Douhet inizia ad essere ridondante nella sua critica continua
             nei confronti dei dirigibili. Quasi tutti gli articoli che seguiranno nei seguenti ulti-
             mi due mesi, conterranno espliciti o velati attacchi ai dirigibili.
                Nei 15 articoli di marzo del 1915, l’ultimo mese della collaborazione di Douhet
             con il quotidiano  «La Gazzetta Del Popolo», sono ormai perdute le speranze in
             una soluzione del conflitto sui campi di battaglia. L’unico scenario possibile per
             Douhet, sembra quello che vedrà una vittoria per esaurimento di uno dei conten-
             denti e, di conseguenza, egli vede nettamente favorita l’Intesa, capace di stringere
             la Germania in una triplice morsa su due fronti, per terra e per mare.
                La fine della guerra non è certamente prossima, Douhet esprime tutto il suo
             senso di impotenza e riconosce l’ineluttabilità delle vicende che sono state e che
             verranno.
                Nell’articolo del 2 Marzo 1915, dal titolo  “Il dominio dell’aria nell’attacco
             ai Dardanelli” vi è un’interessante valutazione dell’azione dell’aviazione navale
             britannica nei Dardanelli e della conseguente crescente importanza della nuova
             arma, che Douhet sintetizza in modo sempre efficace:  «Ovunque si battano gli
             inglesi, sopra di loro volano gli inglesi».
                L’Inghilterra inviò nei Dardanelli la sua nave più grande, la Queen Elizabeth
             armata dei famosi cannoni 381, i più potenti al mondo. L’azione delle artiglierie
             contro le fortificazioni dei Dardanelli era molto facilitata dall’opera degli idropla-
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