Page 336 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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336        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



             «Ognuno cerca di disporsi in modo da non farsi vedere e da vedere, da colpire
             senza essere colpito. Colui che si tiene sulla difensiva ed ha tempo di preparare la
             sua posizione, si scava la terra come una talpa [...]». Segue una descrizione delle
             trincee e del principio che sta dietro alle trincee, ma è una descrizione quasi allibi-
             ta dal momento che Douhet non comprende il perché, invece di combattersi a viso
             aperto, ci si nasconda nella terra.
                Tutto ciò rallenta enormemente le operazioni che non assumono quel carattere
             di guerra d’assedio alle quali aveva cominciato ad abituare la guerra russo-giap-
             ponese, da lui commentata negli anni precedenti. «Questo modo di combattere,
             che si verifica nei vari scacchieri della grande guerra, esige negli uomini una forze
             di resistenza e qualità d’animo superiori a quelle che esigevano i combattimenti
             delle guerre passate. Vedere il nemico contro cui si marcia deve essere un grosso
             incentivo a gettarvisi addosso, ma non vedere nulla se non i compagni caduti sul
             campo, e non che le granate che scoppiano d’intorno, non sapere se il nemico ci
             vede o se spostandoci di cento metri viene a scorgerci e a lanciare sopra di noi la
             furia dei suoi proiettili, deve essere molto peggio».
                Douhet continua a sperare nel verificarsi di un’offensiva decisiva franco-bri-
             tannica, magari da Anversa.
                Accanto a considerazioni insolitamente lugubri e pessimistiche sulla guerra,
             trovano spazio considerazioni sulla guerra navale e il fronte russo, sulle operazio-
             ni nelle colonie africane e poi, eccezionalmente, un articolo interamente dedicato
             alla politica italiana; il  20 ottobre 1914, con un articolo intitolato “Il sacro egoi-
             smo”, Douhet plaude apertamente al celebre discorso tenuto dal presidente del
             Consiglio Salandra.
                Di grande rilevanza sono due articoli incentrati sul ruolo dell’aviazione (del
             23 e del 26 ottobre). La guerra ha ormai tre dimensioni, si svolge anche nei cieli
             e sotto i mari. L’insufficiente sviluppo degli aerei preclude loro, al momento, un
             ruolo importante, tanto che il dominio dell’aria si presenta come un vantaggio
             relativo per la battaglia terrestre. Si seguita a combattere nell’acqua e nell’aria,
             coi sottomarini e con gli aerei, due mezzi separati dalla superficie e per essa in-
             sormontabili.
                Il consumo di forze, l’usura del materiale umano e di ogni altro materiale,
             si presentano enormi nella presente guerra. Douhet arriva a citare addirittura il
             romanzo di Welles “La guerra dei Mondi” «che oggi appare come una parabola
             adatta ai tempi attuali».
                Douhet conclude il mese di ottobre e, con esso, il primo filone in cui abbiamo
             diviso i suoi articoli, con la considerazione che la grande guerra sia scoppiata
             troppo presto rispetto ai mezzi aerei; questi sono ancora una piccola minoranza,
             che può riuscire utilissima ma non può decidere nulla.  Se la grande guerra avesse
             tardato una decina di anni forse le cose si sarebbero presentate diversamente e
             forse il dominio dell’aria avrebbe avuto una importanza pari al dominio del mare.
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