Page 333 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             ardente, entusiasta. La Russia: immensa, lenta ma grave come l’inesorabile, ricca
             di uomini che combattono come leoni senza chiedere il perché. L’Inghilterra: fred-
             da e calcolatrice, guidata dal suo interesse imprescindibile, anelante a sbarazzarsi
             della concorrenza tedesca ormai troppo spinta, ferma nella volontà di conservare
             l’indispensabile dominio del mare.
                La Germania: forte, unita, anelante a far spazio attorno a sé, orgogliosa di una
             razza che intende farsi largo nel mondo primeggiandovi. L’Austria: riunione di
             razze e nazionalità strette solo da un vincolo fittizio ma forte, rigido ed inflessibile
             che piega se non convince, militarizzata sotto una ferrea legge che non conosce
             perdono».
                La vittoria finale sarà, per Douhet, dalla parte di chi potrà portare in campo una
             maggiore somma di resistenza, di mezzi e di energia. Egli paragona l’Austria e
             la Germania ad una coppia di cinghiali accerchiata durante la battuta di caccia, in
             un modo semplice ma molto efficace: «Germania ed Austria, bagnate da mari ad
             esse ermeticamente chiusi, circondate sui confini terrestri da nemici combattenti
             per la loro propria esistenza, sono come chiuse in un cerchio di ferro attraverso
             cui nulla passa, nessuna risorsa, nessun aiuto. Tale una coppia di cinghiali, presso
             la loro tana e circondata da una muta latrante di segugi, che va sempre più infit-
             tendo minacciosa, si lancia ora da una lato ora dall’altro allargando da una parte il
             cerchio ringhiante che la serra, mentre dall’altra sempre più il cerchio si rinserra
             e man mano lo spazio si restringe e man mano la minaccia si fa più urgente e più
             urlante, finché esausta s’accascia mentre la foresta tutta vibra nell’hallali trionfale
             e la muta sanguinante si appresta al festino».
                Nel terzo articolo del 15 Agosto 1914, intitolato “La Battaglia”, Douhet defi-
             nisce una “grande battaglia moderna” quella che si prepara in Belgio, sulle terre
             dell’Alsazia e della Lorena. Ma inizia ad osservare anche come il confronto fra le
             due parti sembri non scoppiare finché addirittura «Mentre attende l’urto nemico,
             l’esercito che sta sulla difensiva si rafforza e scava la terra per ripararsi dietro di
             essa». È già evidente, in questi primi articoli, un primo forte senso di perplessità
             e di incertezza nei riguardi delle modalità con cui si stavano svolgendo le prime
             azioni di guerra.
                Douhet prosegue nel mese di agosto con la descrizione del fronte di guerra e
             dei nuovi ingressi: «Da un lato gli Imperi Centrali sono rimasti nel loro isolamento
             iniziale [...], dall’altra parte, dopo la Serbia, la Russia, l’Inghilterra, sono giunti il
             Belgio, il Montenegro, il Portogallo ed il Giappone ad allargare lo schieramento.
             Gli altri, chiuso bene il portone di casa, sguinzagliati i cani da guardia, stanno alla
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             finestra e osservano» .
                Inizia però, nel contempo, a dimenticare l’iniziale obiettivo di terzietà che si


             2   “Un primo bilancio”, 18 agosto 1914. Articolo riportato con tagli in cUraMi Andrea e rochat
                 Giorgio, Giulio Douhet: scritti 1901-1915, Ufficio Storico Aeronautica Militare, Roma, 1993.
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