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328 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
no le ambizioni aeronautiche della Germania, disponevano già di vari modelli di
aeroplano.
Durante la guerra per il controllo della Libia, del 1911, Douhet, allora maggio-
re, si occupò dell’uso dell’aviazione da guerra per ordine delle gerarchie militari
che gli richiesero un rapporto tecnico sul bombardamento di alcune postazioni
turche di Ain Zara.
Alla Libia, seguirono le due guerre balcaniche (1912 -1913) dove l’impiego
dei mezzi aerei, in sostanza, non conobbe evoluzioni.
Da queste prime esperienze belliche fu, tuttavia, possibile trarre alcuni inse-
gnamenti che, di fatto, posero le premesse per l’impiego dell’aeroplano nel primo
conflitto mondiale.
Nel periodo antecedente la Grande Guerra, dunque, a prevalere è l’opinio-
ne che l’aeroplano possa, in qualche misura, integrare, ma certo non sostituire, i
mezzi di superficie. Questa convinzione derivava dalla constatazione pratica delle
capacità operative del mezzo stesso, che si identificavano quasi esclusivamente
nella ricognizione, con tutte le limitazioni che offriva la tecnologia dell’epoca
(scarsa affidabilità, bassa autonomia, limitate velocità e quota di volo).
Poiché in assenza di riscontri sul campo non era possibile perseguire soluzioni
innovative, nel breve periodo che separa la guerra di Libia dall’inizio della Prima
Guerra Mondiale (2 agosto 1914), si cercò essenzialmente di sviluppare e con-
solidare quel poco appreso in quel breve lasso di tempo e l’attenzione fu ancora
rivolta prevalentemente sul dirigibile.
In particolare, vennero affinate e messe a punto le tecniche per l’impiego del
dirigibile in azioni di bombardamento tattico e strategico e per perfezionare l’im-
piego del munizionamento di caduta. Alcune limitazioni peculiari del dirigibile
venivano ancora sottovalutate, in particolare la grande vulnerabilità nei confronti
dell’azione contraerea del nemico e la capacità di portare l’azione all’interno del
territorio nemico a grande distanza dal fronte (bombardamento strategico).
Altre caratteristiche, invece, vennero sopravalutate come ad esempio la capa-
cità di operare in stretto coordinamento con le forze di superficie e la precisione
nel bombardamento notturno.
Fino al 1914 sono quindi in pochi, oltre a Douhet, a credere fermamente nella
prevalenza dell’aeroplano sul dirigibile. Fra questi, merita una menzione partico-
lare Winston Churchill, allora Ministro della Marina inglese il quale, contraria-
mente all’opinione generale più diffusa, affermò: «Non stimavo molto i dirigibili
perché ritenevo che quelle enormi vesciche piene di combustibile e gas esplosivo
fossero oltremodo vulnerabili, onde ero sicuro che gli aeroplani da combattimen-
to, armati con proiettili incendiari e capaci di alzarsi in breve tempo dalle loro
basi, avrebbero avuto facilmente ragione di questi mostri gassosi. [...] Negli anni
anteriori alla guerra avevo limitato la costruzione dei dirigibili inglesi al solo cam-
po sperimentale preferendo dedicare tutte le scarse risorse del mio bilancio agli