Page 325 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori 325
Giulio Douhet e la “guerra osservata”.
Gli articoli sulla Prima Guerra Mondiale
e la neutralità italiana nelle parole dello “Spectator”.
Dott.ssa valentina Mariani 1
e vicende degli uomini che hanno fatto la storia della dottrina del potere ae-
L reo sono quelle di un pugno di persone il più delle volte incomprese nel loro
tempo, se non addirittura finite sotto inchiesta, come nel caso dell’italiano Giulio
Douhet o dello statunitense William (Billy) Mitchell.
Quando, nel 1903, i fratelli Wright fecero volare la prima macchina «più
pesante dell’aria», diedero inconsapevolmente il via ad una accelerazione senza
precedenti della storia dell’uomo e alle prime forme di dibattito sull’uso militare
delle macchine volanti.
L’aeroplano conoscerà l’inizio della sua carriera militare come mezzo ausilia-
rio per l’osservazione, come strumento di ricognizione in supporto all’artiglieria
e alle truppe di superficie, come il primo sostegno sul quale verranno montate le
prime macchine fotografiche.
Il nome di Giulio Douhet risalta nel mondo del pensiero militare italiano, tra
le altre cose, per la dicotomia di opinioni suscitate dalla sua maggiore opera, “Il
Dominio dell’Aria”; criticata aspramente da alcuni, lodata e accolta con ampio
consenso da altri, questa è solo una delle produzioni di questo ingegnere ed
ufficiale del Genio militare italiano. Fra queste, particolarmente interessante è
l’esperienza che egli intraprese a partire dal 7 agosto 1914, quando iniziò una fitta
collaborazione con il quotidiano torinese «La Gazzetta del Popolo», che gli affidò
il compito di commentare lo svolgimento della guerra europea appena scoppiata.
Tema della presente analisi saranno, dunque, i primi 8 mesi della guerra euro-
pea “osservata” da Douhet nell’ambito di questa collaborazione torinese, che egli
decise di portare avanti firmando i suoi articoli sotto lo pseudonimo di “Specta-
tor”, e caratterizzata da una lunga serie di commenti alle operazioni belliche che
durò, con la pubblicazione di 156 articoli, fino al 26 marzo 1915.
I primi ad intuire le enormi potenzialità delle macchine volanti furono gli in-
glesi, spinti anche da mutate esigenze strategiche: era venuta meno, infatti, la
capacità della loro marina militare, per secoli la più importante al mondo, di ga-
rantire la difesa della grande isola da attacchi via mare, e ciò proprio per colpa
1 Dottoranda di Ricerca in Storia dell’Europa presso l’Università Sapienza di Roma.