Page 321 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
P. 321

Workshop giovani ricercatori                                        321



                   gli immensi eserciti di tutta l’Europa che minacciano di scendere gli uni
                   contro gli altri. Mai da che mondo è mondo è stata vista una guerra così
                           31
                   colossale» .
                Una retorica che spiega assai bene come nelle prime settimane di guerra “La
             Patria” abbia dimostrato una certa simpatia nei confronti dell’Austria-Ungheria e
             alla Germania:
                      «La guerra è una necessità economica. Non è che un mezzo per sod-
                   disfare un bisogno. […] né altra causa devesi rintracciare nella presente
                   lotta tra l’Austria e la Serbia se non in una necessità economica. Il popo-
                   lo tedesco che si è visto chiudere in casa dai serbi […] non può rimanere
                              32
                   imbottigliato» .
                Ciò nonostante con la dichiarazione di neutralità italiana “La Patria” aderì alle
             scelte del governo Salandra:
                      «la grande massa del paese segue con forza la condotta del governo: il
                   partito liberal costituzionale l’approva senza restrizioni […] rimanga dun-
                   que vigile l’Italia e agisca per conto suo al momento opportuno ma non si
                   associ a nessuno dei belligeranti né si faccia vendicatrice dei loro diritti.
                   Questa è la maggior linea di condotta nel presente momento» .
                                                                    33
                La scelta della neutralità offriva secondo il periodico la possibilità di ottenere
             concessioni e acquisti territoriali; l’Italia poteva essere l’ago della bilancia nel
             conflitto pertanto avrebbe dovuto mantenere la neutralità fino a che essa non aves-
             se intaccato i suoi interessi:
                      «non che noi si sia guerrafondai, non che noi si caldeggi la guerra, Dio
                   ci scampi e liberi da questo flagello inumano; soltanto diciamo che per forza
                   di cose, noi saremo trascinati, sia pure tirati per i capelli, in questo sconvol-
                   gimento. […] l’Italia può dare il tratto della bilancia. Basterebbe che ella
                   si fortificasse ai confini orientali o occidentali per determinare l’esito della
                   guerra a favore degli uni o degli altri […] l’Italia deve informare il suo at-
                                                                 34
                   teggiamento alla stregua di un freddo calcolo di interessi» .
                Un neutralismo così contraddittorio non poteva mantenersi a lungo. Infatti il
             periodico pratese, da una neutralità vigile, pronta ad essere infranta, con il passare
             dei mesi si avvicinò sempre più alle posizioni interventiste. Dalle prime settimane
             del 1915 si mosse seguendo due direttive: da un lato avvicinare il popolo pratese
             al governo Salandra tentando di minare il consenso dei socialisti, dall’altro sen-


             31   Ibidem.
             32   Ibidem.
             33   Per l’interesse dell’italia, La Patria, 20 settembre 1914.
             34   Appunti sulla guerra, La Patria, 9 agosto 1914.
   316   317   318   319   320   321   322   323   324   325   326