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326 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
della nuova macchina volante, capace di muoversi nell’aria indisturbata e senza
preavviso. Si deve a loro la creazione di un’aeronautica militare autonoma, la
Royal Air Force, nata nel 1918 dall’unificazione delle due preesistenti componenti
di mare e di terra.
A seguito dell’evoluzione tecnologica dell’aereo, dunque, inizia a prendere
forma il concetto di “dominio dell’aria” come esigenza di conseguire e mantenere
la superiorità aerea al fine di sfruttare la terza dimensione, negando, al contempo,
la stessa possibilità all’avversario.
Tra i pionieri in grado di delineare una dottrina sulle capacità d’impiego del
Potere Aereo e di fissare le basi per la costituzione di quella che sarà, di lì a poco,
la forza armata della terza dimensione, vi è, per l’appunto, Giulio Douhet, ufficia-
le del Genio militare, laureato in ingegneria presso il Politecnico di Torino.
Nonostante le sue esperienze di vita furono assai travagliate e benché, in vita,
il suo acume non sempre gli sia stato riconosciuto, egli va considerato come uno
dei più importanti strateghi che l’Italia possa dire di aver vantato fra i suoi ranghi.
Nato a Caserta, il 30 maggio 1869, da Giulio, ufficiale farmacista presso il
locale ospedale militare, e da Giacinta Battaglia, insegnante, Douhet compie gli
studi secondari presso il Collegio militare di Firenze tra il 1882 e il 1886, quando
viene ammesso all’Accademia Militare di Torino, dove consegue il grado di sot-
totenente d’artiglieria nel 1889.
Fu un ufficiale molto poliedrico, la sua carriera militare si svolse in maniera
rapida e, tutto sommato, riuscita, caratterizzata da una costante stima ed apprez-
zamento dimostratigli dai suoi superori nei vari incarichi che gli furono assegnati.
Oltre a questo, Douhet fu anche uno scrittore molto prolifico.
I suoi primi scritti risalgono al periodo fra il 1901 ed il 1908, quando ancora
non aveva scoperto gli sviluppi della nascente aviazione. Spaziando dall’elettro-
tecnica allo studio delle possibili applicazioni militari dell’automobilismo e allo
studio delle basse temperature, Douhet iniziò la sua produzione con una serie di
scritti prettamente tecnici, nei quali riversò la sua genuina curiosità personale per
gli ultimi ritrovati della scienza e nei quali mise in pratica anche le conoscenze
acquisite durante le sue esperienze professionali e di studio come, ad esempio, un
corso superiore di elettrotecnica che frequentò presso il Regio Museo Industriale
di Torino, classificandosi al primo posto fra decine di ingegneri e di ufficiali con
una memoria sui motori elettrici asincroni dal titolo “Calcolo dei motori a campo
rotante”, che rappresenta proprio il primo dei suoi scritti.
Giulio Douhet iniziò ad interessarsi alla materia aeronautica abbastanza all’im-
provviso, con un articolo dal titolo “Le Possibilità dell’Aeronavigazione”, datato
10 marzo 1910 e pubblicato sulla «Rivista Militare Italiana». A questo, seguirono
in poco più di un anno ben quaranta altri articoli, pubblicati dal settimanale «La
Preparazione», periodico politico-militare sorto nel 1909 sotto la direzione del co-
lonnello a riposo Enrico Barone, che era stato l’insegnante di Douhet alla Scuola