Page 343 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             La pianificazione austro-ungarica contro l’Italia



             Dott. Giacomo innoCenti       1



             Rapporti militari tra Austria-Ungheria e Italia prima del conflitto

                  (...) ma il generale Pollio non era l’Italia » basterebbe questa affermazione di
             « Franz Conrad von Hötzendorf, Capo di Stato Maggiore dell’Imperial-Regio
             Esercito austro-ungarico, estimatore dell’ufficiale italiano, per descrivere quali
             fossero i reali rapporti tra Italia ed Austria-Ungheria prima della dichiarazione di
             guerra presentata da Roma a Vienna nel maggio 1915.
                Infatti, nonostante l’Impero Tedesco, il Regno d’Italia e l’Austria-Ungheria
             fossero legati militarmente dalla Triplice Alleanza sin dal 1882, le relazioni tra
             gli ultimi due firmatari rimasero comunque tese. Com’è noto in Italia non si erano
             placati i sentimenti risorgimentali ed in Austria non erano stati dimenticati i tre
             conflitti che avevano privato la Duplice Monarchia della Lombardia e del Veneto.
                Gli  attriti  e  le  diffidenze  reciproche  divennero  palesi  soprattutto  tra  la  fine
             dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando sia l’esercito Imperial-Regio sia
             le Forze Armate italiane rafforzarono le fortificazioni lungo i confini comuni.
                Da parte austro-ungarica queste attività di fortificazione divennero una costan-
             te, in particolare dal 1898, proprio in risposta al trasferimento di truppe italiane
             in Veneto. Oltre a costruire nuove fortificazioni, gli austroungarici rafforzarono
             la rete ferroviaria, specie nel territorio trentino-tirolese, in chiave offensiva, cioè
             per favorire l’afflusso delle truppe in caso di un attacco contro il Veneto. Questi
             interventi continuarono incessantemente fino al maggio 1915.
                È però con la nomina a Capo di Stato Maggiore Generale di Conrad nel 1906,
             che l’esercito austro-ungarico prese sempre più in considerazione la possibilità di
             un conflitto preventivo contro il vicino meridionale. Il generale austriaco, infatti,
             non si fidava degli italiani, che considerò sempre infidi. Tra questi ultimi però
             possiamo escludere il già citato Alberto Pollio, che essendo sinceramente tripli-
             cista, era considerato dal Capo di Stato Maggiore austriaco l’unico vero garante
             dell’alleanza.
                Conrad, infatti, quando apprese dell’improvvisa morte del generale italiano – il
             generale Pollio morì l’1 luglio 1914 durante un giro d’ispezione in Piemonte –, in-
             tuì che difficilmente sarebbe stato sostituito da un altro ufficiale altrettanto fedele
             all’alleanza con gli Imperi centrali.


             1   Dottorando di Ricerca in Istituzioni e politiche presso Università Cattolica del Sacro Cuore di
                 Milano.
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