Page 347 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori 347
stenne che i territori ceduti dall’Au-
stria sarebbero stati ripresi in un se-
condo momento. Von Falkenhayn
disse infatti che terminato il con-
flitto contro gli altri avversari, si
sarebbero regolati i conti con l’ex
alleata.
Purtroppo per l’Austria, quando
dimostrò la sua disponibilità a ridi-
scutere i suoi confini meridionali,
gli italiani, che di lì a breve sigle-
ranno un accordo con le potenze
dell’Intesa, rilanciarono con delle
richieste ancora più alte, renden-
dole impossibili da accettare per
Vienna.
Data la situazione, Conrad pre-
se la decisione di impostare il sem-
pre più probabile scontro con l’Ita-
lia in senso difensivo. Il generale
austriaco comunque riteneva che se
Erich von Falkenhayn
le potenze centrali avessero impo-
sto una grande sconfitta alla Russia ed alla Serbia, avrebbero convinto gli italiani
ed i rumeni a restare neutrali.
Le forze austroungariche acquartierate lungo i confini con l’Italia, sotto il co-
mando del generale Franz Rohr von Denta, vennero quindi a costituire il “Gruppo
Rohr” ed ebbero l’incarico di occupare le fortificazioni di confine e di mantenere
un atteggiamento strettamente difensivo.
Queste truppe erano composte prevalentemente da guardie di frontiera, bat-
taglioni di addestramento, rincalzi, reparti di milizia territoriale e distaccamenti
della gendarmeria. Come si può notare questi reparti erano molto eterogenei e vi
erano inquadrati anziani e i più giovani volontari locali, ma furono rinforzati con
altre unità. In tutto vi erano lungo l’Isonzo 25.000 uomini e 100 cannoni.
Inizialmente Conrad aveva sperato di poter inviare almeno 6 divisioni, ma la
situazione militare negli altri settori lo costrinse a mandare solo l’equivalente di
tre divisioni e mezza. Queste truppe furono dislocate lungo i confini, in particolare
tra il Tirolo e Pola.
Lo scopo del “Gruppo Rohr” avrebbe dovuto essere quello di reggere il più a
lungo possibile lungo il fiume Isonzo, dando così il tempo ad altre unità austro-
a
ungariche di raggrupparsi, con due divisioni tedesche, formando la 5 Armata,
momentaneamente posta al comando del feldmaresciallo principe Francesco Fer-