Page 87 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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I SeSSIone - l’ItalIa dIplomatIca                                    87



                Il primo dei volontari a morire è Cesare Colizza, colpito da un primo proiettile
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             al petto mentre “eretto in tutta la sua persona grida Viva l’Italia” . Un secondo
             proiettile gli perfora la testa facendolo cadere privo di vita ai piedi del fratello
             Ugo. Dopo di lui sono colpiti Conforti, Goretti, Bucca e Corvisieri. Quest’ultimo,
             già in precedenza gravemente ferito, si lancia contro le baionette austriache al gri-
             do di “Viva l’Italia”. A questo punto Ugo Colizza, lanciando una bomba a mano
             e approfittando del trambusto del corpo a corpo, insieme ad un altro dei Komitaji
             – un certo Polli, riesce ad esfiltrare dirigendosi alle spalle dell’attaccante. Anche
             Reali, con pochi altri superstiti tra i quali un ufficiale serbo, riesce a sganciarsi e
             ad allontanarsi dal luogo della battaglia. Il disperato tentativo di prendere la posi-
             zione nemica è fallito. I resti della Legione volontaria si sono ritirati nelle retrovie
             dove riposare e completare gli organici con nuove reclute. Gli austriaci però subi-
             scono gravi perdite, tanto da non intraprendere l’inseguimento.
                Il 24 agosto, dopo aver attraversato lo schieramento avversario, Colizza e lo
             spalatino Polli riescono a raggiungere Ougiste, dove si ricongiungono con Reali,
             giunto solamente poche ore prima.
                Conosciuta la dichiarazione di neutralità dell’Italia, i superstiti decidono di
             rimpatriare per tornare in Italia e battersi per l’interventismo. Prima di rimpatriare,
             i volontari italiani ricevono un attestato che certifica la loro partecipazione alla
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             lotta contro l’Austria – Ungheria .
                I superstiti della spedizione italiana si dirigono verso Salonicco dove si im-
             barcano sul piroscafo Giava della Società Marittima Italiana che, passando per il
             Pireo, giunge a Siracusa. Da qui Colizza e Reali ripartono in treno per Roma, dove
             informano i propri compagni di fede dell’accaduto.
                Nella Città Eterna, il 14 settembre 1914, radicali, repubblicani, democratici ed
             anarchici si riuniscono nei locali della Casa del Popolo per una grande comme-
             morazione dei giovani caduti. La notizia è riportata su L’Illustrazione Italiana del
             20 settembre successivo . Il giornale pubblica anche la foto in divisa di militare
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             dell’Esercito Serbo dello studente Francesco Conforti, uno dei caduti. La fami-



             7   Promemoria del Console Ugo Colizza in data 30 maggio 1938. AUSSME, Fondo L3, b. 5. I
                 cinque di Babina Glava 1914/15.
             8   Testo del certificato. Les volontaires italiens messieurs Cesare Colizza, Francesco Conforti, Ma-
                 rio Convisieri, Vincenzo Bacca, Nicola Goretti, Ugo Coliza, Arturo Reali sont registres comme
                 volontaires de se commandon et on partecipes dans le combat de 20 e 21 aout sur la frontiere
                 Serba Bosniaque a Vichegrade. Les volontaires se son tenu tres vailemont dans ces combats et
                 on complaitement sccompliè leur dàvoir comme soldats et comme tres braves hommes. Par-
                 mi ceux volontaires: Cesare Colizza, Francesco Conforti, Mario Corvisieri, Vincenzo Bacca
                 et Nicola Goretti sont tombés glorieusement sur le seuil du pays pour lequel il donnerant leux
                 horos lers vies. Le 24 agout 1914. Commandant des volontaires Lieutenat Colonel A. Popovitch.
                 AUSSME, Fondo L3, b. 5. I cinque di Babina Glava 1914/15.
             9   L’Illustrazione Italiana, 20 settembre 1914, pp. 262 – 263.
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