Page 99 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             La “Nazione armata” nella “guerra totale”



             Prof. Giuseppe Conti    1




                   uando nell’estate del 1914 ebbe inizio la “Grande Guerra”,  le maggiori po-
             Q tenze europee misero in campo i più potenti apparati militari mai conosciuti
             fino allora per numero,  potenza di fuoco, capacità organizzativa, che combatte-
             rono una “guerra totale”,  nella quale tutte  le energie della nazione furono spese
             fino all’ultima risorsa.
                In realtà, già nel corso della Rivoluzione francese e nell’età napoleonica la
             guerra si era  preannunciata con alcuni caratteri “totalizzanti”, per così dire. Il pa-
             triottismo aveva dato vita a un conflitto di tipo nuovo sul piano politico-ideologi-
             co, modificando radicalmente  anche le forme e   le dimensioni del reclutamento,
             grazie alla fusione del gettito dei volontari e della leva di massa: si moltiplicò così
             il numero degli uomini alle armi, passati dalle decine di migliaia degli eserciti
             dinastici del Settecento, alle centinaia di migliaia delle armate della Rivoluzione
             e di Napoleone .
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                Allo sforzo bellico contribuì in maniera determinante un terzo fattore: l’appa-
             rato produttivo messo a disposizione della nazione. Si trattava però dell’economia
             di una società agricola, capace di tenere in guerra eserciti così numerosi  per un
             periodo limitato di tempo.
                Soltanto quando nella seconda metà del XIX secolo gli effetti della Rivoluzio-
             ne industriale cominciarono a farsi sentire in maniera massiccia e irreversibile nel
             campo degli armamenti, maturarono le condizioni per l’avvento della “guerra to-
             tale”.  È appunto nel clima ambiguo degli  anni della “pace armata” che trovarono
             il loro terreno ideale di coltura e si svilupparono pienamente le diverse componen-
             ti della  miscela esplosiva che nel giro di qualche decennio avrebbe incendiato il
             mondo:   i ritrovati tecnologici più avanzati si fusero con il sentimento nazionale,
             divenuto ormai esasperato nazionalismo del quale si nutrirono gli eserciti di mas-
             sa che a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento subirono un ulteriore, decisivo
             gonfiamento potendo contare su milioni di coscritti e riservisti, trasformandosi


             1   Professore associato di Storia contemporanea, insegna Storia contemporanea e Storia militare
                 presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione della Sapienza, Università di
                 Roma.
             2   Sull’importanza della levée en masse nella storia politico- militare del XIX e XX secolo, cfr. D.
                 Moran, A. Waldron, (editet by) The People in Arms. Military Myth and National Mobilization
                 since the French Revolution,  Cambridge University Press, Cambridge, 2003.
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