Page 105 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         105


             des Caures, situato una decina di chilometri a nord della città di Verdun. ,  Ogni
             giorno raccoglie  informazioni dirette,   che sono altrettanti indicatori di ciò che
             si sta preparando in campo nemico.  Egli tenta di allertare il governo sulla de-
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             bolezza delle difese della R.F.V., andando di persona alla Commissione dell’E-
             sercito o scrivendo diverse lettere ai colleghi della Camera dei Deputati.  Quello
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             che Driant  scriverà - questa volta a sua moglie - alla vigilia dell’attacco tedesco
             rivela la sua angoscia:

                      “L’ora è vicina, e in fondo provo soddisfazione nel vedere che io
                   non mi  sono ingannato, annunciando un mese fa, quel che succede.
                   Il loro attacco può avere luogo questa notte, come ancora ritardare
                   di diversi giorni. Ma è certo. Il nostro bosco avrà le sue prime trin-
                   cee conquistate fin dai primi minuti, perché useranno fiamme e gas.
                   Lo abbiamo saputo  da un prigioniero questa mattina “.  10


                Queste previsioni purtroppo si scontrano con lo scetticismo del Comandante
             in capo che pensa solo all’offensiva che gli Alleati hanno deciso di lanciare nel
             corso del 1916.  Non solo il maresciallo Joffre non vuole immobilizzare trup-
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             pe e artiglieria nella regione di Verdun, ma  ritiene che questa parte del fronte
             non sia più minacciata di un’altra.   Nella rivista L’Illustration, egli parla di “
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             logoramento del esercito tedesco” - tema a lui caro – e della “superiorità degli
             Alleati sui mari”, del “prossimo fallimento d’Austria-Ungheria” e conclude “l’e-
             sercito tedesco deve cercare in teatri secondari quei successi facili e temporanei
             che ha rinunciato ad avere  sui fronti principali.”  Joffre spazza via con un
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             gesto della mano i  le critiche di chi, come Gallieni – un tempo ministro della
             guerra - chiede un rafforzamento generale di mezzi nel settore di Verdun, consi-
             derato troppo poco difeso.  Era pur vero che ,dal 1914,  l’artiglieria pesante era
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             stata rimossa dai forti  sguarniti  e  quello di Douaumont  ne è quasi sguarnito.




             8  Non è certamente il solo; v. PAQUET (lieutenant-colonel C.), Verdun. Dans l’attente de la
                ruée (janvier-février 1916), Paris, Berger-Levrault, 1928.
             9  CHARBONNEL H., De Madagascar à Verdun, 20 ans à l’ombre de Gallieni, Paris, Karolus,
                1962, p. 418.
             10  Lettera citata in LEFÈBVRE (J.H.), L’enfer de Verdun, Paris, Durassié et Cie editori, 1971, p.
                37.
             11  Parlando di Joffre nel suo volume Réputations  Lidell Hart scrive : Il suo Ufficio Informazioni
                gli diede in tempo notizie precise sui preparativi tedeschi; ma il suo Ufficio Operazioni era
                così pieno di progetti per l’offensiva che questi consigli trovarono orecchie sorde.
             12  JOFFRE (Mal. J.), op. cit. p. 200
             13  Numero dell’8 gennaio 1916.
             14  CHARBONNEL (colonel H.), op. cit., p.418.
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