Page 205 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve 205
capitani dei Carabinieri e un delegato di pubblica sicurezza.
L’attività era piuttosto varia, ma soprattutto si concentrava sulla raccolta di
informazioni circa la presenza di spie in grado di acquisire informazioni a favore
di nazioni nemiche o comunque ostili. Sulla base delle poche tracce disponibili
si deve riconoscere una certa attenzione soprattutto alle relazioni tra il mondo
femminile e gli ufficiali delle forze armate, con particolare cura verso gli addetti
militari in Paesi neutrali o alleati che sarebbero potuti cadere nelle trappole di
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organizzazioni spionistiche nemiche . Un’attività informativa e contro-informa-
tiva, quindi, diffusa su tutto il territorio nazionale, anche collegando fenomeni
più o meno noti che si verificarono nel corso della guerra.
Si pensi ad esempio alle vicende subite e percepite dalle Forze Armate ita-
liane con quelli che furono considerati gli attentati alla “Benedetto Brin” il 27
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settembre 1915 a Brindisi , e alla “Leonardo Da Vinci” il 2 agosto 1916 a Ta-
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ranto , o anche ad altre attività (si pensi al già citato tentativo di penetrazione
via terra del porto di Ancona), nonché alla brillante risposta fornita, in quel caso
da personale della Regia Marina, attraverso la “Operazione Zurigo” . Se è vero
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li, sui loro movimenti ed impiego; doveva garantire la sicurezza dell’uso del funzionamento
dei mezzi e delle vie di comunicazione e degli impianti militari nel territorio delle retrovie;
aveva anche la competenza a conoscere le contravvenzioni e i reati commessi tanto da militari
quanto da non militari, in materia di violazione di segreto militare o di attentato alla sicurez-
za dello Stato; poteva esperire le necessarie indagini per l’accertamento delle responsabilità
delle colpe e proporre i provvedimenti relativi al Reparto Disciplina e Giustizia o all’autorità
di Pubblica Sicurezza competente; doveva riferire giorno per giorno al Capo del Servizio
sull’azione svolta o sulle azioni analoghe da svolgere fuori dalla zona di guerra, di cui la
sezione fosse venuta comunque a conoscenza; doveva istruire le pratiche relative alla libera-
zione condizionata di prigionieri di guerra o al riconoscimento dei disertori, gli uni e gli altri
originari dei territori occupati e inviare le pratiche istruite alla firma del Capo Reparto” M. G.
Pasqualini, op. cit., pp. 310-312.
41 M. G. Pasqualini, op. cit., p. 315.
42 Per la Marina, http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/ABCD/
brin.aspx (sito consultato il 5 dicembre 2016), “La nave andò perduta il 27 settembre 1915
nel porto di Brindisi a seguito di un sabotaggio nemico”; così Aldo Gabellone, Saluti dalla
Regia Nave Leonardo da Vinci, in “Marinai d’Italia”, a. LV (2011), n.8 luglio/agosto, pp.
32-34. Sempre sul sito della Marina poi si parla della vicenda in maniera diversa, ovvero che
“Come ormai acclarato, si trattò di una disgrazia non diversa da quelle accadute in altre mari-
ne da guerra dell’epoca: la causa dell’affondamento era infatti da attribuire ai nuovi esplosivi
utilizzati per le cariche di lancio e di scoppio che, indispensabili e sempre più potenti, erano
stati introdotti da troppo poco tempo perché se ne conoscessero tutte le caratteristiche relative
alla loro stabilità”. Sul punto si deve necessariamente rinviare a http://www.marina.difesa.it/
storiacultura/storia/accaddeil/Pagine/1915_09_27.aspx, consultato il 5 dicembre 2016.
43 Per la Marina, http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/ABCD/
da_vinci.aspx (sito consultato il 5 dicembre 2016) “La nave andò perduta il 2 agosto 1916
mentre era all’ancora nel porto di Taranto a seguito di un sabotaggio nemico”.
44 Giorgio Cavalleri, Operazione Zurigo in “Notiziario della Marina”, a. LXII (2015), n. 8, pp.

