Page 203 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 203

II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         203



             rappresentassero un’eccezione, ma una pratica abbastanza comune nell’area del
             piacentino. Appare molto importante sottolineare come lo stesso tenente colon-
             nello Bruzzi tenesse a precisare che i cittadini che prima avevano fornito un con-
             tributo particolarmente significativo a favore del rintraccio di militari che non
             intendevano tornare ai rispettivi corpi, in quel particolare frangente (il 1919), si
             dimostravano quanto meno più freddi, visto che non comprendevano lo spirito
             della norma che prevedeva ancora il rintraccio dei soldati. Si ricordi, infine, che
             la riduzione quantitativa dell’Esercito iniziò con la firma dell’armistizio del 4
             novembre 1918, ma  si dovette attendere i mesi successivi fino alla sottoscrizione
             dei trattati di pace per il progressivo congedamento di numerose altre classi di
             leva.

             Intelligence e counter-intelligence
                L’attività dell’Arma, come ricordato, al fronte era piuttosto articolata. Tra-
             dizionalmente, le attività di controllo a favore dell’Esercito in campagna erano
             appannaggio dei Carabinieri. Il Regolamento Generale del Corpo del 1822 preci-
             sava, tra l’altro, che “Il servizio di polizia militare presso le armate […] consiste
             specialmente nel vegliare su tutte le spie e le persone sospette, che tentassero
             avvicinarsi od introdursi nell’esercito, come su d’ogni qualunque persona, che
                                                       35
             potesse supporsi in corrispondenza col nemico” .
                In tale sede si vuole ricordare anche quella a carattere informativo. Non era
             infrequente infatti che i Carabinieri fossero inviati sotto copertura con l’unifor-
             me da soldato per raccogliere informazioni all’interno di un reparto in cui si
             sospettava serpeggiare la propaganda contro la guerra. Si trattava di una normale
             attività di carattere informativo, tipica dei Carabinieri in tempo di pace quando si
             travestivano da pastori o da braccianti per dare vita a vere e proprie battute per la
             cattura di latitanti. In tal caso, tenuto conto delle caratteristiche peculiari dell’e-
             sercito mobilitato per le esigenze della Grande Guerra, il Carabiniere svolgeva
             tale attività proprio vestito da soldato .
                                              36
                Un impegno particolare invece doveva essere rivolto all’attività di spionag-
             gio, vigilanza esercitata da tutti, “ma specialmente dai Carabinieri Reali”. Se
             scoperte, le spie dovevano essere subito “arrestate e condotte alla sede della
             sezione con tutte le loro robe, le carte e qualunque altra cosa atta a fornire prove
             ed indizi sulle loro colpevoli intenzioni, per essere quindi giudicate e trattate a



             35  Regolamento Generale per il Corpo dei Carabinieri Reali, approvato da sua maestà il 16
                ottobre 1822, Torino, dalla tipografia Di Chirio e Mina, 1822, n. 439. Alcuni profili storici sul
                ruolo dell’Arma nel particolare settore compaiono anche in Carlo Mosca et alia, I servizi di
                informazione e il segreto di Stato, Milano, Giuffrè, 2008, pp. 17-18.
             36  Forcella – Monticone, Plotone di esecuzione cit., p. 132
   198   199   200   201   202   203   204   205   206   207   208