Page 198 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 198

198           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



                                                                      21
                di armata, 3 alla direzione postale di ciascun corpo d’armata” .
                Infine, a proposito de “gli incarichi e missioni speciali di fiducia”, a giudizio
             di Grassi, si trattava di attività “di varia natura e durata e disposti discrezional-
             mente dai comandanti”, servizi che “per lo più riguardavano la ricerca di guide,
             di emissari, la raccolta di informazioni, il sequestro di persone o di cose, la sor-
             veglianza speciale di individui sospetti”.
                Un altro tipo attività svolto dalle sezioni Carabinieri era costituito dal “ser-
             vizio di tappa” garantito da una stazione Carabinieri, di forza variabile in rela-
             zione all’importanza del comando di tappa, che doveva “provvedere al colle-
             gamento dell’Esercito operante con i centri di rifornimento e con le località di
             sgombero” .
                       22
                Circa la disciplina nel servizio in guerra, il regolamento sembrava attribu-
             ire  l’attenzione principale delle disposizioni rivolta alla zona delle retrovie e
             alle persone (militari e civili) che non prendevano direttamente parte ai com-
             battimenti. L’esecuzione di tali compiti era affidata ai Carabinieri Reali “i quali
             costituiscono perciò in ogni circostanza ausiliari importantissimi dei comandi
             di grandi unità, per il mantenimento della disciplina e per il buon successo delle
             operazioni”. In considerazione del fatto che queste attività non potevano esse-
             re assolte “senza profondo sentimento del dovere, infaticabile attività, indomita
             energia, acume e tatto non comuni”, si riconoscevano nei Carabinieri i soli mi-
             litari in grado di poterli portare a compimento. Le disposizioni prevedevano che
             per “garantire contro i danni che nello svolgimento delle operazioni o nell’at-
             tuazione dei servizi possono derivare dal disordine delle proprie truppe o delle
             popolazioni, provvedono le misure di polizia che hanno particolarmente lo sco-
             po: di far osservare dai militari le leggi, i regolamenti e le prescrizioni speciali
             emanate dai comandi per il buon ordine nelle stazioni, nelle marce e durante il
             combattimento; di sorvegliare le persone non militari al seguito dell’Esercito;
             di prevenire e reprimere i reati; di custodire gli arrestati, i disertori nemici ed i
             prigionieri di guerra; di invigilare le persone sospette di esercitare lo spionaggio;
             di impedire l’opera dei predoni” .
                                          23
                Nell’interpretazione di alcuni storici la posizione dell’Arma non è vista di

             21  È possibile che da questo ruolo iniziale derivi l’impiego dei militari dell’Arma nel servizio di
                censura postale, che largo sviluppo ebbe nel corso della prima guerra mondiale. Enzo Forcella,
                Alberto Monticone, Plotone di esecuzione – i processi della Prima Guerra Mondiale, Roma-
                Bari, Laterza, 1972, pp. XIII-XIV, XX-XXIII.
             22  Le indicazioni fornite da Grassi trovano conferma, in buona sostanza e fatta eccezione per il
                servizio di tappa, in Ministero della Guerra, Regolamento di Esercizi e di istruzioni militari
                varie per i Carabinieri Reali, Roma, Voghera Enrico, 1892, nella parte dedicata al “Servizio
                in guerra”, pp. 255-283.
             23  Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Reali – Stralcio cit., pp. 2-3.
   193   194   195   196   197   198   199   200   201   202   203