Page 200 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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200 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
La polizia militare nel 1916
L’esperienza dei primi mesi di guerra aveva dimostrato che le sezioni Cara-
binieri Reali assegnate ai vari comandi mobilitati erano insufficienti per l’espli-
cazione dei servizi affidati all’Arma in zona di guerra, tanto che si era dovuto
ricorrere a battaglioni di Milizia Territoriale ed a squadroni di Cavalleria per il
controllo delle retrovie. Inoltre, i battaglioni e gli squadroni mobilitati del Co-
mando Supremo erano andati sovente a rinforzare le sezioni Carabinieri in orga-
nico ai comandi di divisione, di corpo d’armata e d’armata. Il sistema dei rinforzi
inorganici, necessari per far fronte ai primi bisogni, aveva generato difficoltà di
relazioni e di dipendenze sulla linea di comando e d’altra parte, i rinforzi stessi
non si erano dimostrati sufficienti a sopperire alle necessità di varia natura che
spesso si erano manifestate in modo improvviso ed imprevisto.
Nel maggio 1916, il Comando Supremo, su autorizzazione del Ministero del-
la Guerra, decise così di costituire nuovi plotoni Carabinieri a piedi coi quali si
riteneva possibile fornire un conveniente rinforzo alle sezioni dei vari coman-
di e stabilire relazioni di dipendenza semplici e ben definite. In ogni divisione
di fanteria, alla sezione Carabinieri organica, si aggiunse un plotone, mentre il
comando di corpo d’armata ebbe in più alla sezione due plotoni Carabinieri a
piedi. I comandi di divisione di cavalleria, d’armata ed il Comando Generale
dell’Arma di Cavalleria mantennero la sezione già prevista dagli organici di
guerra. L’Intendenza Generale, le intendenze d’armata ed il Comando Supremo
conservarono le due sezioni Carabinieri. Al Comando Supremo rimase il I Bat-
taglione ed il Gruppo Squadroni per impieghi speciali. Gli altri due battaglioni
del Reggimento Carabinieri (II e III) furono sciolti ed i loro plotoni distribuiti ai
corpi d’armata e divisioni .
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A proposito dell’organizzazione ordinativa dei Carabinieri, Ferrari sottolinea
che “un provvedimento ancora non sufficientemente approfondito, adottato dopo
la seconda battaglia dell’Isonzo nell’autunno 1915, fu la soppressione del “Co-
mando Superiore dei Carabinieri Reali”; è probabile che, in qualche modo, le
funzioni esercitate dal Comando Superiore abbiano interferito con la normale ca-
tena di comando della gerarchia o davano comunque fastidio” . La ricostituzione
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sarebbe giunta solo nel 1917, dopo le tragiche giornate di Caporetto.
28 AUSSME, circolare n. 19992 in data 20 maggio 1916, Riordinamento del servizio dei CC.RR.
nella zona di guerra, dell’Ufficio Ordinamento e Mobilitazione – Ufficio del Capo di Stato
Maggiore – Comando Supremo, pp. 1-2.
29 Giuliano Ferrari, La Polizia Militare profili storici, giuridici e d’impiego, Supplemento al
n. 2 della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, Aprile-Giugno 1993, p. 107. Sull’argomento
Boella ricorda che “la mancanza di un simile comando fu assai sentita, e molto nocque sotto
vari riflessi, tanto che sul finire della campagna venne finalmente chiamato presso il Comando
Supremo un ufficiale generale dei Carabinieri”, G. Boella, Servizio e formazioni di guerra dei
Carabinieri Reali cit., pp. 16-7.

