Page 219 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra 219
XIX Corpo d’armata l’assegnazione di sostanziali supporti di artiglieria .
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Al fine di ottenere la superiorità dell’artiglieria, furono assegnate al XIX Cor-
po d’armata anche delle unità dell’Imperiale e Regia Marina; benché si trattasse
di alcune vecchie imbarcazioni, l’armamento a disposizione, costituito da can-
noni da 12-24 cm, la loro indipendenza da fonti di approvvigionamento esterne
e lo spazio di schieramento, le rendevano un elemento di rinforzo significativo.
Furono inoltre assegnati anche velivoli dell’esercito e della marina, palloni da
osservazione e riflettori, da utilizzare per attività di osservazione e ricognizione .
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L’aeronautica, che includeva anche alcuni elementi dell’aviazione dell’esercito
tedesco, era destinata a rivestire un ruolo di particolare importanza nelle attività
di ricognizione delle posizioni nemiche e per l’aggiornamento delle coordinate
dei bersagli di artiglieria. L’offensiva scatenata dalla fanteria e dall’artiglieria,
in particolare, incontrò considerevoli difficoltà nei primi giorni del 1916. Dal
punto di vista geografico, la situazione era caratterizzata dalla presenza di un
territorio carsico e impenetrabile e, in aggiunta, particolarmente arido. Nei primi
giorni del 1916 la linea ferroviaria in costruzione in Erzegovina e nel distretto di
Cattaro non era ancora operativa. Di conseguenza, i trasporti venivano effettuati
con i carri, il cui utilizzo era a sua volta fortemente dipendente dalla viabilità
delle strade. Spesso gli ultimi chilometri delle aree di schieramento dovevano
essere coperti con animali da trasporto. La conseguenza di un tale utilizzo in-
tensivo di carri e di animali da trasporto, tuttavia, era che una parte consistente
della capacità di carico doveva essere riservata al trasporto dei viveri per gli ani-
mali stessi – le rigide temperature invernali non consentivano infatti di approv-
vigionarsi in loco di quanto necessario. Il risultato fu una cronica insufficienza
nell’approvvigionamento delle truppe nelle aree di schieramento e gran parte
degli equipaggiamenti invernali di protezione ed altri beni necessari non furono
consegnati alle truppe in tempo prima dell’avvio dell’offensiva . Il Comando
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del 3ª Corpo d’Armata aveva chiesto di lanciare l’offensiva quanto prima ma
lo schieramento generale aveva subito un arresto per la necessità di predisporre
le linee logistiche; l’avvio dell’offensiva era stata fissata infine per il 4 gennaio.
Questa, tuttavia, fu ancora rimandata in attesa di condizioni meteo che consen-
tissero un impiego ottimale dell’artiglieria, considerato un elemento essenziale
dell’attacco su Lovcen .
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Alla fine, l’attacco iniziò il 7 gennaio 1916, nell’area dominata dall’unità
5 Enne Peter, Die österreichisch-ungarische Offensive gegen Montenegro 1916 unter besonde-
rer Berücksichtigung der Operation über den Lovcen und des Zusammenbruchs der montene-
grinischen Armee, Diploma thesis at the University of Vienna, Vienna 2008, p.81 f.
6 Österreich-Ungarns letzter Krieg, volume IV, p.47
7 ÖSTA/KA/NFA 3. Armee Op.No. 8249
8 ÖSTA/KA NFA XIX. Korps OpNo. 643/9 1915

