Page 471 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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nel corso del Novecento, oggi le opinioni che si discostano dall’atteggiamen-
to ufficiale concordano su alcuni punti, come scritto ultimamente dallo storico
Bülent Bilmez della Istanbul Bilgi University.
Tanto per iniziare, quali sono l’interpretazione e il ruolo del conflitto nella
storiografia turca?
Come detto esistono diversi punti di vista intorno all’argomento, data per
scontata quella dominante kemalista nel corso degli anni si sono sviluppate pro-
spettive alternative, spesso soppresse.
Nella storiografia ufficiale la Prima guerra mondiale è vista come un evento
secondario rispetto la guerra nazionale per l’indipendenza, scoppiata nel 1919
e terminata nel 1923, che oscura tutto ciò che avvenne prima, ma anche dopo.
L’attore protagonista della guerra rivoluzionaria è Mustafa Kemal che allora
non portava ancora il cognome Atatürk, è quindi si è preferito accrescere l’im-
portanza di alcune battaglie, alla stregua spesso di “racconti mitici”, e ricordarne
ultimamente alcune sconfitte per richiamare all’unità il popolo turco.
Ad esempio l’azione difensiva ma vittoriosa di Gallipoli è tra gli eventi cru-
ciali per non dire “principe” dell’interpretazione classica del conflitto mondiale.
La memoria di questa battaglia è molto importante sia entro i confini turchi sia
fuori, in Australia e Nuova Zelanda il 25 aprile si commemora l’ANZAC Day –
primo sbarco dei soldati alleati sulla penisola di Gallipoli – e la “memoria” dei
caduti di entrambi gli schieramenti è condivisa anche dalla Turchia, fin dai tempi
di Kemal.
Ma le numerose battaglie combattute a Gallipoli nel 1915 vengono spesso
utilizzate per esaltare la coesione tra i popoli che convivono in Turchia, come a
voler sottolineare “tutti insieme abbiamo combattuto per lo stesso scopo”, turchi,
circassi e curdi.
Un’altra battaglia della Prima guerra mondiale è spesso nominata dalla sto-
riografia ufficiale, si tratta della battaglia di Sarıkamış che costò all’esercito di
Enver Pascià circa 80mila caduti, in gran parte a causa dello scarso equipaggia-
mento non idoneo ad affrontare il rigido inverno del Caucaso.
Come detto gli ottomani, in quella circostanza, furono guidati da Enver, le-
ader dei Giovani turchi e comandante in capo dell’offensiva ma anche uno dei
principali rivali di Mustafa Kemal.
La storia di questa catastrofe è spesso usata dai kemalisti per evidenziare gli
sbagli di Enver nel corso dell’audace attacco finito poi in tragedia.
Sull’ingresso in guerra da parte dell’Impero ci sono diversi punti di vista
che differiscono dall’interpretazione classica, l’analisi della sinistra e quella del
gruppo conservatore-islamico.
La sinistra in sostanza è d’accordo con i kemalisti, l’ingresso in guerra era
inevitabile anche se alcuni affermano che è stato un errore per spostare, in tal
modo, la responsabilità su Enver Pascià anche perché fu lui a guidare la prima,

