Page 475 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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Conclusioni.
aspetti tecnici e tattici di un anno troppo spesso
dimenticato
Gen. isp. Basilio Di MARtinO
l 1916 apre la stagione delle battaglie di materiali ed è da qui che bisogna par-
I tire per comprendere l’evoluzione del conflitto dal punto di vista della tecnica
e della tattica in un anno che, soprattutto in Italia, viene considerato come un pe-
riodo di transizione tra un 1915, dominato dagli eventi del maggio radioso, e un
1917, su cui si allunga l’ombra cupa di Caporetto oscurando quanto era stato fatto
fino a quel momento ed impedendo una serena analisi dei primi due anni della
guerra italiana. Quanto accade sui campi di battaglia di Verdun, degli altipiani
veneto-trentini, della Galizia, della Somme e dell’Isonzo è il frutto di un processo
che si inquadra in quella profonda trasformazione della società conosciuta come
seconda rivoluzione industriale, una trasformazione che ha il suo motore negli
enormi progressi scientifici e tecnologici dell’“età degli ingegneri”, come sono
anche conosciuti gli ultimi decenni dell’Ottocento, e che altera sostanzialmente il
paradigma stesso del fenomeno bellico. La metallurgia, la chimica e la meccanica
consentono di realizzare armi sempre più efficaci e letali, enfatizzando quel fe-
nomeno di “desertificazione” del campo di battaglia che aveva cominciato a ma-
nifestarsi nel periodo napoleonico, imponendo la ricerca di nuove soluzioni per
serrare le distanze fino al momento dell’assalto. Al tempo stesso le tecniche della
produzione di massa, esaltate nelle catene di montaggio, permettono di equipag-
giare eserciti sempre più numerosi, frutto di un meccanismo della coscrizione a
sua volta reso sempre più efficiente dal consolidarsi delle strutture statali con i
loro apparati burocratici. Tutto questo avviene nel volgere di pochi decenni, con
una rapidità tale da impedire non tanto la comprensione del fenomeno quanto
l’adeguamento al nuovo paradigma della guerra dell’impianto dottrinario, e di
conseguenza dei processi formativi e di formazione di quadri e gregari.
Il conflitto che scoppiò nel 1914 ha visto rovesciarsi il tradizionale rapporto tra
elemento umano ed elemento materiale che fino a quel momento aveva governato
la condotta delle operazioni, ed è stato il primo il cui andamento è stato condizionato
dalle macchine più che dagli uomini, in una misura assolutamente inattesa. Per
sottolineare l’entità del cambiamento è sufficiente mettere in relazione alcuni
dati relativi alla guerra franco-prussiana del 1870-1871 con analoghi dati riferiti
all’estate del 1914, prendendo in considerazione l’arma destinata a dominare i
campi di battaglia della Grande Guerra. Nei cinque mesi di campagna l’artiglieria

