Page 468 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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to l’intero contingente britannico, Lawrence resosi conto del pessimo risultato
ottenuto tornò al Cairo e scaricò la responsabilità della sua missione, ma anche
dell’intera campagna, sul generale Townshend e sullo Stato maggiore inglese a
Bassora.
Le parole di Lawrence riuscirono a persuadere il generale Reginald Wingate
che gli evitò un ritorno al modesto ufficio cartografico militare del Cairo, dove
il giovane ufficiale aveva iniziato la sua brillante carriera ma nel frattempo gli
uomini di Townshend stavano affrontando ore drammatiche.
Il completo collasso delle truppe indiane, senza viveri ne medicine, sfiancò
ulteriormente gli uomini a disposizione del generale britannico che quindi fu
costretto alla definitiva resa il 29 aprile del 1916.
Circa dodicimila soldati di sua maestà re Giorgio V si arresero e consegnaro-
no le armi alle forze ottomane che avevano registrato la morte (pochi giorni pri-
ma a causa del colera) di von der Goltz, la débâcle britannica arrivò proprio nel
momento in cui le prime avanguardie cosacche dell’armata zarista provenienti
dalla Persia attraversavano il passo di Pajtak giungendo in Mesopotamia. 29
Probabilmente una più funzionale strategia congiunta tra i reparti russi e quel-
li britannici avrebbe cambiato la sorte della guarnigione assediata a Kut ma così
non fu e dopo la resa i turchi spedirono i prigionieri a nord della regione, solo
2.500 feriti inglesi tornarono al comando generale di Basra dietro rilascio di al-
trettanti prigionieri ottomani.
Il 30 aprile parte dei soldati inglesi catturati fu trasferita nei campi di prigio-
nia in Anatolia ma la sorte peggiore toccò a coloro che furono reclusi nel campo
intermedio di Tikrit dove in molti vennero uccisi dalla popolazione locale isti-
gata dai turchi. Il generale Townshend contrariamente alla sorte patita dai propri
soldati ricevette un trattamento migliore e dopo la cattura fu trasferito in treno
a Mosul e poi a Costantinopoli – in compagnia della salma del generale tedesco
von der Goltz, ironia del destino – dove fu confinato in una villa sull’isola dei
Principi fino al termine del conflitto. Fortunato.
Il 3 maggio del 1916 un secondo distaccamento della cavalleria russa riuscì
nuovamente a penetrare in Mesopotamia attraversando il fiume Diyala (affluente
del Tigri) e occupando la città di Khanaqin a nord-est di Baghdad ma anche in
questa occasione l’offensiva zarista non cambiò le sorti della campagna nell’area
poiché il 5 maggio gli ottomani ripresero la città costringendo i russi al ritiro
verso la frontiera persiana.
Grazie a quest’ultima battaglia il duplice comando turco-tedesco in Meso-
potamia era riuscito a riprendere il pieno controllo della regione centrale nella
primavera del 1916.
29 Cfr. R. Wilcox, Battles on the Tigris, Mesopotamian campaign of the First World War, Pen and
Sword Military, London, 2006.

