Page 463 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             mente al governo anglo-indiano di Nuova Delhi.
                Anche l’Hadhramaut - regione meridionale situata a est dello Yemen e stretta
             tra l’Oceano Indiano a sud, l’Oman e il Rub’ al-Khali (secondo deserto di sabbia
             più grande del mondo) a nord – era alleato di Ibn Saud, mentre lo Yemen dell’i-
             mam Yahya Mohamed Hamid ed-Din rinnovò la propria fedeltà a Costantinopoli.
                Diversamente dallo Yemen la provincia dell’’Asir, collocata nel sud-ovest
             della penisola araba governata da Muhammad ibn Ali al-Idrisi si schierò con i
             britannici, mentre la regione desertica del Nefud governata da Ibn Rashid si unì
             a Costantinopoli oltre a ospitare un nutrito presidio di forze armate ottomane.
                L’Hegiaz era chiaramente la regione più importante della penisola araba e
             includeva due delle città sante dell’Islam (La Mecca e Medina) e Gedda il più
             grande approdo ottomano sul Mar Rosso e anche per la presenza di guarnigioni
             turche dovette mantenere un atteggiamento di forzata accondiscendenza nei con-
             fronti dell’Impero.
                Nel 1914 la gran parte delle tribù arabe era quindi del tutto all’oscuro dei
             grandi avvenimenti militari che di lì a poco avrebbero modificato l’assetto ge-
             opolitico dell’intera regione arabica e delle aree limitrofe, una rivoluzione che
             sarebbe partita proprio dall’Hegiaz e sviluppata negli anni seguenti.
                Nel corso del primo decennio del XX secolo erano già sorti diversi nuclei di
             militari e di intellettuali arabi a Damasco, Beirut e Gerusalemme che in segreto
             avevamo iniziato a elaborare complesse strategie per liberarsi dal dominio impe-
             riale ottomano, pur senza possedere ancora gli strumenti necessari per costituire
             un autentico movimento indipendentista.
                Questi circoli cercarono di persuadere i ceti arabi più elevati appoggiandosi
             spesso ai servizi segreti inglesi e contemporaneamente regalando suggestioni
             autonomiste agli sceicchi più influenti, il tutto sfidando la stretta sorveglianza
             della polizia politica ottomana.
                In questo contesto s’innestò l’azione politica di al-Husayn ibn Ali che, vista
             la situazione, dato il suo ruolo di sharif della Mecca non poteva deludere le
             aspettative di chi aspirava alla legittima indipendenza e con parecchia modera-
             zione scelse infine di schierarsi con i britannici allorché la politica ottomana lo
             costrinse a orientarsi in tal senso.
                Soltanto nel 1915 Husayn ebbe la certezza che Costantinopoli stesse per sot-
             trargli qualsiasi potere e il 14 luglio approfittando dell’incerta situazione ai Dar-
             danelli, lo sharif della Mecca si decise di rivolgersi al comando inglese del Cairo
             per saggiare la reale disponibilità di Londra circa l’eventuale riconoscimento
             dell’indipendenza dell’Hegiaz.
                Husayn nel corso dell’estate del 1915 era ormai certo che i leader naziona-
             listi turchi non avrebbero più garantito la parziale autonomia goduta fino a quel
             momento dai vassalli di rango dell’Impero, già da tempo infatti i Giovani Turchi
             avevano pensato a modernizzare e nazionalizzare in maniera radicale l’apparato
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