Page 460 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             porteranno presto ad abbandonare la difficile impresa”.
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                Il 9 e il 10 maggio si ebbero le azioni più intense delle forze anglo-francesi
             sulla penisola di Gallipoli che tentarono uno sforzo supremo per rompere la re-
             sistenza dell’avversario, spossate e ridotte di numero per le gravi perdite subite
             le unità alleate rimasero ferme per cinque giorni durante i quali si occuparono di
             trasportare altrove i caduti e i feriti: “Questo provvedimento oltreché umanitario
             era divenuto indispensabile perché il fetore dei cadaveri intralciava la continua-
             zione delle operazioni”.
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                Il 4 giugno 30mila soldati della Mediterranean Expeditionary Force provaro-
             no per la terza volta a prendere la piazzaforte ottomana di Achi Baba ma anche
             stavolta a fronte di enormi perdite le unità franco-britanniche furono costrette a
             ripiegare, solo il reggimento dei Lancashire Fusiliers riuscì a spingersi fino alle
             porte di Krithia senza però riuscire a conquistare il piccolo villaggio.
                Il bilancio della terza battaglia di Krithia fu pesantissimo gli inglesi persero
             4.500 uomini, i francesi 2.000 e gli ottomani circa 9.000 ma Achi Baba rimase in
             mano a Costantinopoli e il 28 giugno Kemal tentò addirittura una controffensiva
             generale per ricacciare in mare le truppe britanniche.
                Il via vai dei feriti continuò quindi inesorabile da (e per) i Dardanelli dove
             si recò in visita (19 e 20 luglio) il principe ereditario Yusuf İzzettin Efendi che
             andò a trovare i soldati al fronte, presso Ari Burnu e Seddülbahir. Il 7 agosto si
             concretizzò quindi una delle più note e sanguinose battaglie che gli australiani
             ingaggiarono a Gallipoli e che vide protagonista la 3ª brigata di cavalleria legge-
             ra sul “Nek”, con a destra vi erano i neozelandesi del generale di brigata Francis
             Earl Johnston, il quale eseguì l’ordine di assaltare Çunukbahir all’alba.
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                L’ingresso in guerra dell’Italia non consentì a Mombelli di continuare a la-
             vorare in sicurezza entro i confini dell’Impero ottomano, intanto si lasciò andare
             ad alcune considerazioni circa quanto avvenuto a Suvla e in generale a Gallipo-
             li: “I risultati finora ottenuti dagli alleati non sono molto importanti perché gli
             ambienti turchi e tedeschi, passato il primo momento di sorpresa, sono tornati
             tranquilli e non mostrano alcuna preoccupazione che i Dardanelli possano essere
             forzati”.
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                Dopo la bruciante sconfitta britannica a Suvla il generale Kitchener fu infor-
             mato da Hamilton della pessima condizione cui versavano le divisioni dell’Inte-
             sa bloccate ai Dardanelli. Il segretario di Stato per la guerra inglese identificò i

             15  AUSSME, G29, b112, fasc. 10, Avvenimenti militari in Turchia dal 2 all’8 maggio 1915 inclu-
                si, 9 maggio 1915, p. 1.
             16  AUSSME, G29, b111, fasc. 10, Avvenimenti militari in Turchia dal 9 al 15 maggio 1915 inclu-
                si, 16 maggio 1915, p. 1.
             17  I. McGibbon, New Zealand Battlefield and Memorials of the New Zealand, Oxford University
                Press, Auckland, 2001, pp. 34-78.
             18  AUSSME, G29, b112, fasc. 10, Archivio dell’addetto militare, 22 maggio 1915, pp. 1-2.
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