Page 464 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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464           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


             politico imperiale, eliminando sia le minoranze etnico-religiose e rimuovendo
             in Arabia il sistema di controllo beduino che per secoli la Porta aveva dovuto
             tollerare pur di salvare l’integrità dei suoi territori.
                Il 21 agosto del 1915 lo sharif della Mecca ebbe infine la prova definitiva
             delle intenzioni ottomane, una feroce persecuzione si abbatté infatti sui circoli
             nazionalisti arabi ed ebraici in Siria, circoli con i quali Husayn aveva diversi
             rapporti tramite suo figlio Faysal – successivamente re della Siria dal 1918 al
             1920 e primo re dell’Iraq dal 1921 al 1933 – e che da parecchio tempo stavano
             tramando contro l’Impero.
                In quell’occasione vennero arrestati una quindicina di cospiratori e il leader
             arabo Abd al-Karim al-Khalil, che successivamente furono mandati al patibolo
             con una duplice e alquanto propagandistica esecuzione pubblica a Damasco e a
             Beirut, già in maggio però i turchi avevano eliminato due cospiratori a Gerusa-
             lemme.
                Tutti questi eventi, nefasti per il popolo arabo, valsero al governatore della
             Siria Ahmed Djemal pascià il titolo di “sanguinario” ma al tempo stesso procu-
             rarono buoni risultati all’Impero che temeva che l’attività dei circoli arabi potes-
             se coinvolgere (e accelerare) la dissoluzione del territorio imperiale stimolando
             altre minoranze, come quella ebraica e cristiano maronita, già insofferenti nei
             confronti del governo ottomano.
                Queste premesse fecero cadere quindi i tentativi di collaborazione con Faysal
             da parte degli ufficiali arabi ribelli, non era ancora il momento di scatenare un’in-
             surrezione che avrebbe potuto compromettere tutta la dinastia per cui Husayn
             decise di continuare a manifestare fedeltà a Costantinopoli e contemporanea-
             mente contattò alcuni emissari britannici sbarcati a Gedda.
                I primi incontri con il colonnello Gilbert Clayton dell’Arab Bureau del Cairo
             stabilirono la generica disponibilità dello sharif della Mecca a organizzare una
             rivolta contro i turchi nell’Hegiaz.
                In cambio Husayn chiese aiuti militari e denaro.  Husayn incontrò anche
                                                             22
             l’antropologo e diplomatico tedesco Leo Frobenius, che propose allo sceicco
             dell’Hegiaz di respingere le lusinghe britanniche e di schierarsi apertamente con
             gli Imperi centrali, il tutto giustificando la sua presenza in Medio Oriente per la
             conduzione di studi relativi alle popolazioni locali. 23


             22  La vicenda, e il rapporto tra il colonnello britannico Clayton e Husayn, è ben descritta nello
                stesso diario dell’ufficiale ripubblicato negli Stati Uniti in edizione illustrata nel 1969. Vedi
                G.F. Clayton, An Arabian diary, University of California Press, Berkeley, 1969.
             23  Il noto studioso tedesco lavorava in Medio Oriente con lo pseudonimo di Abdul Kerim Pascià
                ma non riuscì nell’intento di “spostare” le alleanze. R. da Riva, Lawrence of Arabia’s forerun-
                ner. The bizarre enterprise of Leo Frobenius, aka Abdul Kerim Pascià, in Arabia and Eritrea
                (1914-1915), in «Wiener Zeitschrift für die Kunde des Morgenlandes», WZKM/Institut für
                Orientalistik, vol. 99, Wien, 2009, pp. 29-112.
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