Page 50 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 50

50            il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso


                                                In questo tesissimo contesto, mentre si
                                              succedevano le dichiarazioni di guerra tra le
                                              maggiori potenze, il 2 agosto 1914 l’Impero
                                              Ottomano firmò un patto segreto di alleanza
                                              con la Germania. Su questa scelta, chi scri-
                                              ve ha esposto a suo tempo un’opinione in
                                              parte difforme da quella più diffusa:

                                                L’Impero  Ottomano  entrò  nella  pri-
                                              ma guerra mondiale con procedure ancora
                                              meno democratiche e trasparenti di quelle
                                              che caratterizzarono l’intervento italiano. I
                                              due principali artefici furono Enver e Talât.
                                              A posteriori, la loro decisione fu comune-

              Halil bey, poi Halil pascià (Halil Kut)   mente  giudicata  un  folle  azzardo,  come
                                              normalmente accade quando si perde. Ma
                        (1881-1957)
                                              i due avevano qualche ragione nel pensare
             che la neutralità sarebbe stata proficua solo nel caso di vittoria degli imperi cen-
             trali, e che allora tanto valeva cercare di favorire attivamente questa vittoria. Il
             loro calcolo non era poi così insensato, sul piano diplomatico e politico. Lo era
             invece sul piano tecnico: essi non solo ritenevano che gli eserciti tedesco e au-
             stro-ungarico fossero nel complesso superiori a quelli delle potenze dell’Intesa,
             ma davano per scontato che l’intervento ottomano avrebbe grandemente giovato
             agli imperi centrali sul piano militare .
                                              3

                I vertici dello stato ottomano non dettero immediata esecuzione all’accordo:
             ci fu invece un tortuoso processo di avvicinamento al concreto intervento, che
             avvenne senza dichiarazione di guerra il 29 ottobre 1914 con il bombardamen-
             to dei porti russi del Mar Nero e fu suggellato dal proclama del 14 novembre
             1914 con cui il sultano invitava i suoi sudditi musulmani al ǧihād. Enver pascià



                possibile trovarlo nella forma Nurettin. Per nomi e toponimi arabi e persiani usiamo la traslit-
                terazione scientifica. Per nomi turchi di origine araba si segue la forma turca. Quanto ai titoli,
                il grado di generale dava automaticamente diritto al titolo di pascià (posposto, come sempre in
                turco). Ma anche Talât diventò Talât pascià quando, nel 1917, divenne primo ministro. Questo
                titolo, infatti, poteva essere conferito anche a civili di altissimo grado o di altissimi meriti. Il
                pascià che merita il più affettuoso ricordo di noi italiani è Giuseppe Donizetti (1788-1856),
                fratello del più noto Gaetano e anch’egli musicista, che dal 1828 fino alla morte fu il grande ri-
                formatore e modernizzatore, secondo i criteri occidentali, della musica di corte e della musica
                militare dell’impero.
             3  Fabio L. Grassi, Atatürk. Il fondatore della Turchia moderna, Roma, Casa Editrice Salerno,
                2008, p. 105.
   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55