Page 59 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto 59
Sinai e Canale di Suez Cemal pascià (1872-1922)
che corrisponde abbastanza bene, sia nel valore aggettivale iniziale sia in quello
derivato nominale, all’italiano “nobile”. Sceriffo per eccellenza era quel discen-
dente del clan Banu Hāšim (il clan di Maometto) che deteneva l’incarico di cu-
stode e amministratore dei principali luoghi santi musulmani, quelli di Mecca e
Medina.
Bisogna sottolineare che Ḥusayn accettò non solo di ribellarsi contro il pro-
prio sovrano ottomano ma anche di dare una coloritura di redenzione religiosa
al proprio atto. Egli fu indotto a passare dalla parte dell’Intesa in cambio della
vaga promessa di un grande regno arabo, senza sapere che nel frattempo erano
stati stipulati i cosiddetti accordi Sykes-Picot, con i quali britannici e francesi si
erano spartiti il Medio Oriente con pochissimo rispetto per le aspirazioni nazio-
nali arabe .
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L’importanza per la futura storia della regione della rivolta araba è ben nota;
qui si può aggiungere e sottolineare che essa favorì il cristallizzarsi, tra i turchi,
di un angoscioso senso di isolamento, espresso dall’amara e diffusa massima
11 Più esattamente punti d’accordo elaborati tra il novembre 1915 e il marzo 1916 dal diploma-
tico britannico Mark Sykes (1879-1919) e dal diplomatico francese François Georges-Picot
(1870-1951) e sanzionati tra il 9 e il 16 maggio con uno scambio di lettere tra il ministro degli
esteri francese Paul Cambon (1843-1924), ambasciatore di Francia a Londra, e il ministro
degli esteri britannico Edward Grey (1862-1933).

