Page 58 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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58            il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso






























                     al-Ḥusayn ibn ʿAlī Himmat         Fayṣal al-Awwal ibn al-Ḥusayn ibn
                           (1854-1931)                ‘Alī al-Hāshimī (1883?1885?-1933)

             e di alcuni clan. In realtà, se prendiamo in considerazione tutto il mondo arabo
             ancora sotto il dominio politico, reale o formale, della Sublime Porta, furono
             relativamente pochi gli arabi che si ribellarono. Però furono pochi anche quelli
             che continuarono convintamente a battersi in nome del sultano. Molti restarono
             passivi e in attesa, molti semplicemente disertarono. Come è tipico di questo tipo
             di guerre non tradizionali, più numerosi degli insorti in armi furono coloro che
             dettero loro una qualche forma di appoggio, o direttamente o sabotando l’azione
             delle forze armate e dei pubblici poteri ottomani. Ancor più tipico è che il confine
             tra lotta politica e azione di puro e semplice brigantaggio fu spesso labile.
                L’8 giugno 1916, dopo lunghe trattative cominciate già nel 1915, l’Alto Com-
             missario britannico al Cairo Henry McMahon (1862-1949) e lo Sceriffo della
             Mecca al-Ḥusayn ibn ʽAlī Himmat (1854-1931) stipularono il definitivo accordo
             che dette l’avvio ufficiale alla rivolta araba . Diciamo ufficiale perché in realtà
                                                    10
             già a partire dal 24 maggio alcune unità armate di beduini (nomadi del deserto)
             fedeli a Ḥusayn avevano cominciato ad attaccare postazioni ottomane intorno
             a Medina. La parola “Sceriffo” fa pensare ai film americani ambientati nel far
             west, ma si tratta di pura omofonia: è la forma italiana della parola araba šarif,


             10  La Ḥ indica una aspirazione molto più profonda di quella indicata dalla H: in arabo si tratta
                di due suoni e di due lettere ben distinti. Le forme come Hussein andrebbero evitate, perché
                la s di Ḥusayn è, come sempre in arabo, sorda e ben marcata ma, come si vede, non doppia
                (analogamente, andrebbe scritto Asad e non Assad, musulmano e non mussulmano...).
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