Page 65 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto               65



             Il conflitto e le colonie italiane.
             I soldati dei RR. Corpi Truppe Coloniali

             Prof. Alessandro VOLteRRA      1




                   uesto intervento è solo l’avvio di un per-
             Q corso di ricerca e di riflessione – che ha
             una sua premessa nel convegno di studi inter-
             nazionale dal titolo: The First World War from
             Tripoli to Mogadishu (1911-1924) che si è te-
             nuto ad Addis Abeba dal 30 settembre al 1°
             ottobre 2016 – sugli aspetti del reclutamento,
             della provenienza regionale e dei trasferimenti
             delle truppe coloniali italiane durante la Grande
             Guerra.
                La manualistica contemporanea, nel parlare
             della Libia durante la Grande Guerra, oltre a dedicarle poco più di una manciata
             di righe, si concentra sul sostanziale arretramento a far data dal 1914, delle po-
             sizioni italiane sulla costa, cioè nei principali centri urbani. In realtà parlare di
             Libia è improprio perché durante la conduzione della guerra in Tripolitania, in
             Fezzan e in Cirenaica si assiste a situazioni militari diverse. In Tripolitania e Fez-
             zan una serie di sconfitte italiane come quelle di Uadi Ansi e Sir el Mezza (nel
             1914) o Gash Bu Adi (aprile 1915) segnalano una attività militare già intensa,
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             sostenuta dai turchi , prima ancora che l’Italia entri ufficialmente nel conflitto.
             Più articolata la situazione in Cirenaica, dove l’intervento militare britannico e il
             sostegno tedesco “allargano” il numero degli attori partecipanti al conflitto. Per
             quest’ultimo fronte occorre comunque tener presente che non soltanto le fonti
             italiane ma anche quelle tedesche e britanniche (a titolo di esempio non esausti-
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             vo le memorie del capitano Suer , e la Relazione ufficiale inglese sulla grande
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             guerra ) tendono a considerarlo come più che secondario, quasi “marginale”.
             1  Professore Associato di Storia e Istituzioni dell’Africa presso il Dipartimento di Scienze Poli-
                tiche dell’Università di “Roma Tre”.
             2  In questo contesto la proclamazione turca dello Jihad del novembre 1914 ebbe sicuramente un
                peso. Si veda al proposito Mustafa Aksakal, The Ottoman Proclamation of Jihad, pp.53-69 in
                Erik-Jan Zürcher (a cura di), Jihad and Islam in World War I. Studies on the Ottoman Jihad on
                the Centenary of Snouck Hurgronje’s “Holy War Made in Germany”, Leiden, Leiden Univer-
                sity Press, 2016.
             3  Herbert Sauer, Il sottomarino U.C. 55 nella guerra mondiale, Milano, Marangoni, 1932.
             4  Relazione ufficiale inglese sulla grande guerra, Le operazioni militari in Egitto e Palestina
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