Page 67 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto 67
tutto evidente che una prima, sommaria ricognizione porti ad evidenziare come
i documenti raccolti aiutino a ricostruire un quadro d’insieme, almeno dal punto
di vista numerico, a cominciare dal gettito annuale degli arruolamenti in Eritrea.
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Fondamentali a questo proposito sono i documenti relativi alla situazione della
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forza dove si evidenzia come gli eventi militari che coinvolsero l’Italia ebbero
spesso un riflesso sull’arruolamento di ascari. Infatti, negli anni che vanno dalla
guerra Italo-Turca alla prima guerra mondiale si osserva un incremento del nu-
mero dei battaglioni coloniali. Proprio a partire dall’occupazione della Libia si
ebbe, come riflesso, un aumento dell’aliquota di arruolati eritrei. A tal proposito
le carte mettono in risalto due importanti elementi: il primo è che si può stimare,
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per questo periodo, il numero degli arruolati eritrei a circa 10.000 unità , una
quota significativa per la Colonia, specie se messa in relazione con la provenien-
za territoriale di questi uomini; il secondo elemento che emerge è legato proprio
alla netta prevalenza degli uomini provenienti dall’altopiano: leggendo le tabelle
riportate nelle memorie storiche del R.C.T.C. tra il 1914 e il 1918 relative agli
uomini appartenenti alla Milizia Mobile si rileva come oltre il 70% degli uomini
– che, si ricorda, erano ex ascari congedati – provenisse dai centri di Asmara, Sa-
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ganeiti e Adi Ugri (ora Mendefera) . Le necessità militari italiane erano tali che
fu anche necessario estendere sistematicamente l’arruolamento anche ad uomini
d’oltre confine, ovvero provenienti prevalentemente dall’Etiopia. Infatti durante
la prima guerra mondiale i battaglioni XIII, XIV, XV, erano costituiti da «[…]
tutti elementi d’oltre confine, [che erano] di sede permanente in Libia, e non
tamento nell’Esercito come welfare nei momenti di crisi economica o di carestia, sulle spe-
cializzazioni militari che introducono nuove professionalità, sebbene in una fase successiva, si
veda Alessandro Volterra, Sudditi Coloniali. Ascari eritrei 1935-1941, Milano, Franco Angeli,
2005.
8 La maggior parte della documentazione disponibile si trova raccolta presso l’Archivio dell’Uf-
ficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito (AUSSME). Altri documenti di estremo inter-
esse sono conservati presso l’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri (ASMAI) e in
alcune raccolte private.
9 Si vedano nel fondo AUSSME, L7 (Eritrea), le buste 63, 64, 65, 66, 68 e 71 che contengono le
situazioni della forza, sebbene con numerosi elementi mancanti, tra il 1889 e il 1920.
10 R.C.T.C. dell’Eritrea, Dislocazione e situazione numerica della forza al primo gennaio 1916,
da cui risultano in servizio 6636 eritrei a cui si devono aggiungere quelli dei sei battaglioni in
quel momento dislocati in Libia (si tratta del IV, VIII, IX, X, XI e XII. Trattandosi di reparti
sul piede di guerra ogni unità poteva essere composta da un numero oscillante di uomini che
andava da 800 a 1000), in AUSSME L7, b.71, f.18 Dislocazioni e situazioni numeriche 1916.
Vedi anche R.C.T.C. dell’Eritrea Dislocazione e situazione numerica della forza al primo no-
vembre 1918, da cui risultano in servizio 7362 eritrei a cui si devono aggiungere quelli dei tre
battaglioni in quel momento dislocati in Libia (si tratta del I, XI e XII) in AUSSME L7, b.162.
11 Comando del R.C.T.C. dell’Eritrea Memorie storiche per l’anno 1914, 1915, 1916 e 1918, in
AUSSME, L7, b.162.

