Page 70 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 70

70            il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



             portante tema dell’impiego di queste truppe coloniali sul fronte europeo. Tra l’e-
             state del 1915 e la primavera del 1916 un rilevante nucleo di soldati libici, spesso
             accompagnati dai loro famigliari, furono trasferiti in Sicilia. Le motivazioni di
             questa scelta erano di diverso ordine: se da una parte si temeva l’eventualità di
             ammutinamenti, dall’altra parte tale scelta era volta alla tutela dei militari e delle
             loro famiglie da possibile rappresaglie da parte della resistenza anti-italiana. Al-
             cuni autori hanno così sintetizzato la vicenda del trasferimento in Sicilia:
                […] Si giunse anche a sospettare che le truppe libiche potessero ammutinarsi,
             così, per sottrarle ad ogni tentazione, venne deciso di inviare in Sicilia pratica-
             mente tutte le truppe regolari della Tripolitania per riorganizzarle, anche in vista
             di un possibile loro impegno sul fronte del Carso. Partirono così, nell’agosto del
             1915, 2554 ascari libici con 1780 tra donne e bambini che vennero accantonati
             a Floridia e Canicattini Bagni. Si trattava di quattro battaglioni – il I, III, IV e V
             – tutti su quattro compagnie, di due batterie da montagna […] di due squadroni
             montati di savari, un nucleo zaptié ed uno di meharisti appiedati.  In Sicilia con i
                                     23
             superstiti del II battaglione , che erano stati immessi negli altri reparti, e con le
             quarte compagnie di tutti e quattro i battaglioni presenti, il 30 aprile 1916 venne
             ricostituito il II battaglione. Una volta riorganizzati i reparti e dopo che ci si era
             resi conto che questi, per le loro caratteristiche non avevano alcuna possibilità di
             essere utilmente impiegati in una guerra come quella che si combatteva sul Carso
             e sull’Isonzo, venne deciso il loro rientro in Colonia. Per precauzione, quando
             nel giugno del 1916 queste truppe vennero fatte rientrare, la loro destinazione
             non fu la Tripolitania, ma la Cirenaica e, per un momento, nel giugno dell’an-
             no successivo, si pensò di inviare due battaglioni in Palestina, per rinforzare il
             contingente italiano che combatteva contro i turchi in quella regione. Anziché in
             Palestina, uno dei battaglioni, il IV venne per qualche tempo destinato a Rodi sul
             finire del 1918 […]. 24
                E lo stesso governatore della Tripolitania, Ameglio, nel riferire sulla situazio-
             ne delle truppe libiche offre un quadro chiaro e complesso della situazione che la
             colonia, e di conseguenza gli ascari, stavano vivendo:
                […] devo confermare che ascari accetterebbero volentieri loro invio Italia et
             est unanime convinzione ufficiali reparti libici che essi sarebbero anche pronti
             prendere parte nostra guerra contro Austria et dato buon grado istruzione rag-
             giunta da detti reparti certamente sarebbero ottimo elemento combattente nostro
             fronte orientale stop Viceversa problema relativo trattamento ascari qualora do-


             23  Il II battaglione libico fu quasi completamente annientato nel combattimento di Beni Ulid nel
                luglio del 1915 e per questo pochi giorni dopo fu disciolto Stefano Ales, Piero Crociani, An-
                drea Viotti, Struttura, uniformi, distintivi ed insegne delle truppe libiche 1912-1943, Ufficio
                Storico SME, Roma, 2012, p.13.
             24  Ivi, p.14.
   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75