Page 69 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto               69



             Cirenaica, particolarmente nei fatti d’arme di Zuetina e di Gedalia. Un secondo
             battaglione partiva per Bengasi nel gennaio dell’anno seguente la comando del
             capitano Cimino e, nel marzo successivo, ne partiva un terzo per sostituire co-
             loro che ultimavano la ferma, passando poi, nel 1920, a far parte, coi rimanenti,
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             del XVI battaglione misto di libici-eritrei».  Uno degli elementi che emerge dai
             documenti relativi alle truppe somale in Libia è quello che, almeno fino a tutta la
             prima guerra mondiale, i reparti somali fossero composti con notevoli aliquote di
             soldati provenienti da altri territori. Ad esempio nella relazione del comandante
             del II Benadir circa le proposte di ricompensa al Valor Militare degli uomini del
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             battaglione dopo lo scontro di Zuetina  vengono citati i nomi di sette tra graduati
             e ascari e solo in un caso è indicato a fianco al nome “somalo”.  21
                La modalità di un arruolamento, che andava oltre i confini coloniali, pone
             l’accento su una prassi che sembrerebbe assolutamente originale rispetto alle
             altre amministrazioni militari coloniali africane e che individua un nuovo campo
             di ricerca nell’ambito della storia sociale.
                Una vicenda particolare è quella degli uomini del R.C.T.C. della Tripolitania.
             Si tratta di un episodio affrontato da alcuni studiosi  e che, tra l’altro, tocca l’im-
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             19  E. Scala, Storia delle Fanterie Italiane, cit., p. 563.
             20  In un telegramma inviato dal maggiore Malladra e sul pubblicato “Bollettino Ufficiale della
                Somalia Italiana”, n.3, 31 marzo 1914, apprendiamo che il II Benadir al momento dell’occu-
                pazione di Zuetina era composto da cinque compagnie (tra le quali troviamo ancora la 13ª,
                14ª e 15ª compagnia, composte da uomini provenienti prevalentemente dallo Yemen) e dalla
                “centuria Amarica”. Si veda Stralci del “Bollettino Ufficiale della Somalia Italiana” relativi ai
                reparti di truppe somale inviati in Libia. Anni 1913-1916. In ApR.
             21  «[…] sono proposti per la ricompensa al valore i graduati ed ascari seguenti: Jusbasci Ali
                Samantar; B.Basci Hamed Mohamed Anzi; Ascari Nagi Ismail Giumay; Ascari Sala Hamed
                Erzai; Ascari Abdù Alì Naclani; Ascari Jusuf Alisenghen (somalo); Ascari Alì Tabel Genadi
                […]». Si veda Notizie storiche sul Battaglione somalo in Tripolitania dal 18 novembre 1914
                al 9 luglio 1915, raccolte dall’allora comandante del Battaglione maggiore Lamberto Chisini,
                Tripoli 20 settembre 1916, p.3. In ApR.
             22  Nicola Della Volpe, Truppe coloniali e prima guerra mondiale: studio di un mancato impiego,
                in Fonti e problemi della politica coloniale italiana. Atti del convegno.  Taormina - Messina,
                23-29 ottobre 1989, Tomo II, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali – Ufficio
                Centrale per i Beni Archivistici, 1996, 1168-1182. Marco Lenci accenna a questa vicenda in
                un brano pubblicato in http://www.treccani.it/scuola/tesine/colonialismo_italiano/4.html che
                si riporta integralmente: «Un caso singolare – sempre in ambito libico - fu poi quello delle
                migliaia di ascari libici che, nell’agosto del 1915, nel timore di una loro possibile diserzione,
                furono imbarcati su sette piroscafi e trasferiti a Siracusa e infine in una sorta di campo di
                concentramento a Floridia e a Canicattini Bagni; l’idea era quella di impiegarli su teatro di
                guerra alpino. La cosa però non ebbe seguito e, a quel punto, non inviati sulle alture carsiche
                o sulle montagne trentine ma ‘arenati’ in una piana siciliana, agli ascari fu impedito persino di
                fare ritorno a Tripoli: furono trattenuti così per circa un anno (internati? relegati?) a Floridia
                abbandonati ed esposti alle malattie».
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