Page 149 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             ungarici furono in grado di penetrare temporaneamente negli intervalli fra Casa
             Rossa e Casa Gerardo, e fra questa e la sponda del Piave, ora difesa dal batta-
             glione “Grado” (agli ordini del Capitano di Corvetta Giuseppe Robbo), ma senza
             riuscire ad impadronirsi dei capisaldi. I tentativi nemici di abbattere le difese
             italiane proseguirono sino alle 13:30, validamente contrastati dal fuoco italiano e
             facendo registrare gravissime perdite tra gli attaccanti, soprattutto quando i mari-
             nai italiani passarono all’attacco.
                L’azione navale austro-ungarica – parte del combinato attacco contro Cortel-
             lazzo – fu disturbata dalle condizioni atmosferiche – una persistente nebbia che
             rese difficile il tiro contro-costa e l’intervento dei mezzi aerei – ma, per circa cin-
             quanta minuti, le navi bombardarono Cortellazzo e le difese italiane con i pezzi di
             grosso calibro, riducendo progressivamente la distanza di tiro fino a 7.000 metri.
             A contrastare la formazione navale di Vienna, uscirono il Saint-Bon e l’Emanuele
             Filiberto – che, comunque, non riuscirono a raggiungere per tempo il contat-
             to balistico – e, dunque, ancora una volta, furono i MAS i veri protagonisti del
             contrattacco italiano: gli agili scafi italiani lanciarono i propri siluri contro le pre-
             ponderanti forze avversarie, penetrando coraggiosamente all’interno dello schie-
             ramento difensivo del nemico ma nessun colpo, da ambo le parti, andò a segno.
                Dunque, l’ardita azione austro-ungarica venne fermata dalla resistenza dei
             marinai italiani.
                Se l’attacco fosse riuscito, gli austro-ungarici sarebbero stati in grado di dila-
             gare in tutto il Basso Piave e di attaccare Venezia.
             Proprio perché erano convinti che lo schieramento dei marinai italiani a Cor-
             tellazzo fosse il punto più debole delle difese della laguna veneta, gli austro-
             ungarici avevano pianificato e condotto l’azione contro quella località. L’esito
             per essi negativo del combattimento dimostrò non solo l’errore di valutazione
             compiuto, ma anche il valore dei marina italiani.
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