Page 154 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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nelle retrovie del fronte, e a queste categorie di obiettivi si erano aggiunti tra il
luglio e il novembre 1916, nel corso del lungo ciclo operativo conosciuto come
la Battaglia della Somme, i campi di aviazione, nell’intento di arrivare anche per
quella via a un certo grado di superiorità aerea. A tentare un impiego strategico
del mezzo aereo fu invece il Royal Naval Air Service, anche se la sua forza da
bombardamento si identificava nel solo N. 3 Wing, equipaggiato con biplani mo-
nomotore Sopwith 1½ Strutter. A partire dall’ottobre 1916 questi velivoli, spesso
affiancati dai Breguet V del Group de Bombardament 4 francese, attaccarono
obiettivi industriali nella Saar e nella Lorena, concludendo questa campagna il
14 aprile 1917 con un attacco sulla città di Friburgo inteso come rappresaglia per
l’affondamento della nave ospedale asturias a opera di un sommergibile il 20
marzo. Lo scarso numero di missioni che il maltempo aveva permesso di portare
a termine, non più di 18, e l’insoddisfazione per i risultati ottenuti, portarono alla
sospensione di queste operazioni e allo scioglimento del N. 3 Wing, quando que-
sto aveva appena cominciato a ricevere i primi bombardieri bimotori Handley
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In Italia l’idea di puntare sul bombardamento aereo per rompere quello che
anche su questo fronte si annunciava come uno stallo sanguinoso, fu avanzata già
poche settimane dopo l’inizio delle ostilità dal tenente colonnello Giulio Douhet,
a
all’epoca capo di stato maggiore della 5 Divisione, schierata in Val Camonica.
Douhet aveva comandato il Battaglione Aviatori e in quella veste aveva incorag-
giato e sostenuto lo sviluppo del trimotore progettato dall’ingegner Gianni Capro-
ni, prendendo anche iniziative non troppo ortodosse che erano state causa non ul-
tima del suo avvicendamento nel dicembre del 1914. Il velivolo era però un’ottima
macchina e Douhet era così convinto delle sue potenzialità da farne il presupposto
di una proposta tanto innovativa quanto velleitaria. Il suo promemoria indirizzato
a Cadorna il 3 luglio 1915 sosteneva infatti la fattibilità della costruzione di veli-
voli plurimotori in grado di portare a grande distanza un notevole carico utile, il
che avrebbe permesso di abbinare una significativa capacità di offesa alla possibi-
1
lità di respingere gli attacchi dei velivoli avversari con l’armamento di bordo. Per
avere risultati decisivi era però necessario rispettare il principio della massa, con-
centrando gli attacchi sui punti più sensibili che, tenuto conto delle caratteristiche
della guerra moderna, si identificavano con i centri industriali che alimentavano
lo sforzo bellico. Chi tra i contendenti fosse riuscito per primo a mettere in campo
una flotta aerea in grado colpirli con efficacia si sarebbe assicurato la vittoria, e in
questa corsa contro il tempo l’Italia era avvantaggiata dal fatto di poter già dispor-
re del trimotore Caproni. Occorreva però far presto in quanto si aveva già notizia
di un nuovo velivolo tedesco di grandi dimensioni.
a
1 Comando 1 Armata, Foglio del Ten. Colonnello Douhet cav. Giulio, Capo di Stato Maggiore
della 5 Divisione, diretto a S.E. il Capo di S.M. dell’Esercito, n. 2252 del 9 luglio 1915.
a