Page 155 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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La proposta, per quanto affascinante, fu respinta dall’Ufficio Servizi Aero-
nautici del Comando Supremo sulla base di un realistico apprezzamento della
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situazione. Anche se grosse formazioni di velivoli con il raggio d’azione e la ca-
pacità di carico dei Caproni da 300 cv potevano effettivamente causare danni in-
genti e ottenere grandi effetti morali, l’importanza di questi risultati non doveva
essere esagerata. Inoltre, almeno per il momento, il programma delle costruzioni
non poteva avere gli sviluppi auspicati, e questo perché l’industria nazionale non
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era in grado di far fronte a un tale sforzo. Queste valutazioni rispecchiavano una
realtà in cui la mobilitazione industriale era ancora un progetto, le risorse erano
limitate e le necessità immediate dell’esercito imponevano di dare la priorità alla
ricognizione e all’osservazione aerea, tre fattori che concorrevano a dipingere
uno scenario analogo a quello che si stava concretizzando sul fronte francese.
Per nulla scoraggiato, in diversi promemoria fatti pervenire al generale Cadorna
e all’onorevole Bissolati, Douhet avrebbe continuato a sostenere l’esigenza di
razionalizzare la produzione industriale per disporre al più presto di una flotta di
bombardieri in grado di svolgere efficacemente compiti individuati nella distru-
zione sistematica della struttura industriale dell’avversario e nell’interdizione
delle linee di comunicazione che alimentavano il fronte. In questi scritti però
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la vena polemica finì con il prevalere sulla vena propositiva, il che, insieme alla
propensione a rivolgersi direttamente a politici e giornalisti, non gli giovò affatto
e nell’ottobre del 1916 contribuì a portarlo davanti al Tribunale Militare Specia-
le, in un processo per insubordinazione conclusosi con la condanna a un anno di
reclusione militare scontato nel forte di Fenestrelle. 5
2 Comando Supremo, Riparto Operazioni, Ufficio Servizi Aeronautici, Promemoria del Ten.
Colonnello Douhet circa l’impiego in massa di aeroplani, n° 231 Av. del 13 luglio 1915.
3 Al riguardo veniva giustamente sottolineato che dei 12 Caproni oggetto della prima commessa
del dicembre 1914 alla metà di luglio due soltanto erano pronti a entrare in azione, altri due lo
sarebbero stati verso la metà di agosto e quattro in settembre, con i rimanenti a seguire, mentre
più lontana nel tempo era la disponibilità delle 36 macchine ordinate dopo l’inizio delle ostil-
ità.
4 F. Botti - M. Cermelli, La teoria della guerra aerea in Italia dalle origini alla Seconda Guerra
Mondiale (1884-1939), Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica, Roma, 1989, pp. 247-
251. Per gli scritti di Douhet del 1916 si veda in particolare G. Douhet, Diario critico di guer-
ra, Paravia, Torino, 1922.
5 Il memoriale di Douhet, Esame della situazione creatasi in seguito alla occupazione di Goriz-
ia ed in vista di una eventuale dichiarazione di guerra alla o dalla Germania, datato 20 agosto
1916, e il testo della sentenza sono riprodotti in B. Bianchi, La follia e la fuga. Neurosi di guer-
ra, diserzione e disobbedienza nell’esercito italiano (1915 – 1918), Bulzoni Ed., Roma, 2001.
Nel memoriale Douhet sosteneva che la Sesta Battaglia dell’Isonzo aveva reso più difficile la
situazione del Regio Esercito, proiettandolo su posizioni troppo esposte. Il documento, indi-
rizzato ai ministri Bissolati, Sonnino e Ruffini, e affidato al deputato Gaetano Mosca, era stato
da questi smarrito alla stazione di Treviso, arrivando così in possesso delle autorità militari.