Page 179 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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a quello causato fino ad allora dalle incursioni degli Zeppelin, suscitarono in
Gran Bretagna reazioni dagli effetti destinati a condizionare fortemente il fu-
turo dell’aviazione in genere e della guerra aerea in particolare. Quello stesso
giorno, infatti, in una riunione d’urgenza del gabinetto di guerra, il capo del-
lo stato maggiore generale imperiale, Sir William Robertson, sollecitò un forte
potenziamento dell’aviazione, da perseguire nel caso anche a scapito di altre
componenti dello strumento militare. Il gabinetto fece propria questa proposta e
il 21 giugno il War Office approvò l’espansione del Royal Flying Corps da 108 a
200 “squadron”, dei quali 40 di bombardieri a lungo raggio. Il compito di questi
non era però precisato, in attesa che al riguardo si pronunciasse il comandante
in capo delle forze britanniche in Francia. Chiamato in causa, il feldmaresciallo
Sir Douglas Haig ribadì l’esigenza prioritaria di poter schierare quanto prima
almeno 76 “squadron” da caccia e da ricognizione, ridimensionando il requisito
per la componente da bombardamento, requisito che non aveva del resto mai
formulato, a non più di 10 “squadron”, da impiegare contro i campi di aviazione
tedeschi in una embrionale campagna di controaviazione. Fu a questo punto che
Haig, nel venire informato del fatto che nulla era stato ancora deciso in merito
agli altri 30 “squadron” da bombardamento di prevista formazione, apprese che
per il loro impiego sarebbe stato nel caso competente un nuovo organismo creato
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per sovrintendere ai servizi aerei.
Non era la prima volta che una tale idea veniva presa in considerazione, ma
sia il Joint War Air Committee, istituito nel febbraio del 1916, che l’Air Board,
subentratogli dopo un paio di mesi, erano stati organi consultivi senza alcuna ef-
fettiva autorità, e solo in un secondo tempo all’Air Board sarebbe stata attribuita
una precisa responsabilità relativamente ai nuovi progetti e alla produzione ae-
ronautica. L’offensiva aerea su Londra, con il suo forte impatto sul morale della
popolazione, aveva però alterato profondamente il quadro di riferimento, tanto
da spingere il tenente generale Jan Christian Smuts, incaricato dal gabinetto di
guerra di studiare la situazione, ad affermare nel suo rapporto del 17 agosto la
convinzione che fosse ormai tempo per l’aviazione di abbandonare lo status di
forza ausiliaria e di iniziare a condurre operazioni indipendenti. Ne derivava la
raccomandazione di creare quanto prima un “ministero dell’aria” e di riunire al
più presto in una nuova forza armata i servizi aerei dell’esercito e della marina.
Queste conclusioni furono accolte in linea di principio già il 24 agosto, ma
tradurle in atto richiese più tempo, anche per la forte resistenza dei vertici delle
due forze armate. Affrontare una riorganizzazione di tale portata guerra duran-
te poteva poi avere conseguenze imprevedibili, una obiezione che non poteva
essere spazzata via a cuor leggero, ma dopo un lungo dibattito l’Air Force Con-
38 H.A. Jones, The war in the air. Being the story of the part played in the Great war by the Royal
air Force, Vol. VI, Oxford and Clarendon Press, 1937, pp. 2 – 4.