Page 228 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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228 il 1917. l’anno della svolta
ribelli e la massima parte della popolazione non appoggiò la rivolta consideran-
dola, non a torto, destinata a fallire. Entro dicembre le formazioni ribelli furono
disperse e costrette alla fuga, e gli ultimi irriducibili si arresero nel febbraio
1915. Lo sforzo bellico della Colonia del Capo ne fu comunque compromesso,
sia per la necessità di lasciarvi una grossa guarnigione sia per la lacerazione che
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provocò in seno al piccolo esercito dell’Unione Sudafricana .
Un quadro assai movimentato come si vede, e che si potrebbe arricchire con
le mai chiarite influenze tedesche nei movimenti isolazionisti negli Stati Uniti e
in quelli rivoluzionari del vicino Messico. Al di là del noto Telegramma Zimmer-
mann, infatti, i tentativi tedeschi di provocare un conflitto latino-americano per
distrarre gli USA dall’Europa sono ormai accertati.
colpire gli inglesi
Il principale obbiettivo tedesco, prima ancora della Russia fu, dall’inizio, la
Gran Bretagna, paese che fino all’ultimo il kaiser aveva creduto di tenere fuori
dalla guerra e la cui discesa in campo il 4 agosto 1914 considerò un vero e pro-
prio tradimento.
L’adesione dell’Impero Ottomano all’alleanza austro-tedesca il 2 agosto 1914
e la sua successiva entrata in guerra il 31 ottobre seguente con la proclamazione
della guerra santa lanciata dal sultano a tutti musulmani del mondo contro gli
anglo-francesi aprì ai tedeschi eccellenti opportunità proprio in quel quadrante
mediorientale ritenuto a Berlino il punto debole dell’impero britannico. In un
messaggio segreto all’ambasciatore in Russia Guglielmo II dettò fin dal 30 luglio
1914 ordini vaghi ma rivelatori delle sue intenzioni: “I nostri consoli in Turchia
e in India e i nostri agenti debbono sollevare l’intero mondo musulmano contro
questa odiata razza di bottegai, bugiarda e priva di scrupoli” . Scriverà lo storico
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e giornalista anglo-svizzero Kimche un cinquantennio dopo: “Se il governo del
kaiser fosse stato composto di bolscevichi, non si sarebbe accinto con maggiore
entusiasmo a scatenare la rivoluzione nel cuore stesso dell’impero britannico” .
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Lo stesso Helmuth von Moltke, capo di stato maggiore imperiale tedesco,
auspicò poco dopo in un memorandum che il Ministero degli Esteri si affrettasse
a “scatenare il fanatismo dell’Islam”, e suggeriva di formare come agenti agita-
tori gli studenti indiani a Berlino fornendoli di mezzi finanziari per incoraggiare
i principi indiani a sollevarsi contro i britannici. In caso di bisogno, si sarebbe
dato loro aiuto da un paese vicino, neutrale al momento, ma ribollente di odio
antibritannico: l’Afghanistan .
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6 OLIVER JANZ, 1914.1918. La Grande Guerra, Torino, Einaudi, 2014, pp. 153-154.
7 JON KIMCHE, Il secondo risveglio arabo, Milano, Garzanti, 1970, p. 23.
8 Ibidem.
9 JON KIMCHE, Il secondo risveglio arabo, cit., p. 27.