Page 233 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             conseguente insurrezione dell’intero territorio . Alla fine del 1915 gli italiani
             erano assediati in cinque piazzeforti costiere, e gli insorti, la cui guida fu presa
             dalla confraternita religiosa della Senussia e dal suo capo militare Ahmed Sharif,
             controllavano tutto il resto del territorio, compresi i porti di Sirte e Misurata,
             dove armi e ufficiali tedeschi giungevano attraverso i sottomarini della Krieg-
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             smarine . Giunsero così in Libia anche il fratello del capo del governo turco
             Enver Bey, Nuri Bey, destinato ad assumente la guida politica delle operazioni
             e il capitano tedesco Paul von Todenwarth, autentico lawrence tedesco dell’A-
             frica, che sarà consigliere dei vertici senussiti fino al 1920 e i cui taccuini sulle
             operazioni al confine fra Libia ed Egitto furono probabilmente ben studiati un
             ventennio dopo dal giovane Erwin Rommel durante i suoi viaggi da turista in
             Egitto negli anni ‘30.
                In Libia fu la stessa vittoria a determinare però la paralisi del movimento na-
             zionalista. Dopo una prima serie di attacchi alle posizioni britanniche nell’Egitto
             occidentale i senussi si ritrovarono infatti nella impossibilità di tentare la con-
             quista delle città senza un appoggio dall’esterno . Finché i turco-tedeschi non
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             avessero varcato Suez la loro azione avrebbe potuto rappresentare un disturbo
             e non più. La stasi militare portò presto alla luce i contrasti politici. Divisi da
             vecchi odi e rivalità, i diversi gruppi presero ben presto a combattersi fra loro, in
             una sequela di regolamenti di conti e vendette che precipitarono la regione nel
             caos e in cui gli italiani ebbero modo di inserirsi, riallacciando vecchi contatti  in
             attesa di avere, dopo la vittoria, le mani libere.
                Anche il vicino Egitto era, come abbiamo visto, nel mirino tedesco. I tedeschi
             avevano offerto alla fine del 1914 al Khedivé quattro milioni di franchi attra-
             verso l’ambasciatore von Wangenheim affinché organizzasse una rivolta anti-
             britannica. Il Khedivè non ritenne di tentare la strada del confronto con la Gran
             Bretagna, la quale anzi gli dette l’occasione di affrancarsi dalla tutela del Sultano
             e di dichiararsi re dell’Egitto. La mossa non fu gradita a larga parte dell’opinione
             pubblica egiziana, ma per il momento la presa di Londra era troppo salda.
                Se i circoli nazionalisti egiziani erano ancora troppo deboli, e lo sarebbero
             rimasti, per costituire una minaccia al controllo britannico, la Germania trovò
             ugualmente  un alleato nell’Emiro del Darfour, Alì Dinar, persuaso dai messi
             di Enver ad attaccare le guarnigioni anglo-egiziane dell’Egitto meridionale e a
             ritentare la costruzione dell’emirato islamico del mahdi, distrutto dai britannici



             23  Le vicende della Libia nella Prima Guerra Mondiale sono state ricostruite con sufficiente chia-
                rezza per la prima volta in: ANGELO DEL BOCA, Gli italiani in Libia, Bari, Laterza, 1986.
             24  PAUL G: HALPERN, The naval war in the mediterranean. 1914-18, Routledge library edi-
                tions, 2015, p. 246.
             25  SEAN MCMEEKIN, Il crollo dell’Impero ottomano. La guerra la rivoluzione e la nascita del
                moderno Medio Oriente. 1908-1923, Torino, Einaudi, 2017, pp. 298-299.
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