Page 237 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             nia e Russia continuavano a commerciare per interposta persona. Qui, oltre alla
             principale stazione di spionaggio, avevano sede le ditte intermediarie che impor-
             tavano in Germania le materie strategiche aggirando il blocco alleato. Anche la
             Russia vi faceva ricorso, essendo largamente dipendente prima della guerra dai
             manufatti pregiati tedeschi (automobili Daimler, cera lavorata, farmaci, contrac-
             cettivi). Se ne occupava la ditta Handels og-Eksport Kompagniet, gestita da un
             tale Jakub Furstenberg, alias Haneckij (o Ganeckij), uomo di fiducia del faccen-
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             diere rivoluzionario Alexander Helphand, alias Parvus, ben noto ai tedeschi .
             Furstenberg era però anche un collaboratore del rivoluzionario marxista Vladi-
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             mir Lenin, in quel momento in esilio in Svizzera .
                L’attenzione tedesca era diretta in quel momento a combinare una pace sepa-
             rata con la Russia, e in Russia, tanto a destra che a sinistra, molti volevano far
             cessare quella guerra a qualsiasi costo .
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                L’occasione fu data nel 1916 durante un viaggio di una delegazione russa
             verso l’Europa. Ne faceva parte Aleksandr Protopopov, deputato liberale alla
             Duma .
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                Ambizioso, dedito agli stupefacenti e notoriamente spregiudicato, Protopo-
             pov fu avvicinato da emissari svedesi dei tedeschi. La Germania, dissero, non
             aveva alcun interesse a provocare la rovina della Russia, anzi, era ansiosa di ri-
             prendere la bismarkiana politica di buon vicinato. Erano gli intriganti britannici,
             vecchi rivali dei russi in Asia centrale, a mantenere i due paesi in guerra. Una
             guerra che avrebbe indebolito la monarchia russa e favorito l’avvento dell’odiato
             parlamentarismo britannico, niente più che un regime fantoccio nelle mani degli
             occidentali, magari presieduto da un re-travicello come l’arciduca Nicola. Quan-
             to questi discorsi contribuissero alla conversione di Protopopov alla reazione, di
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             quali fondi sia stato dotato e di quali appoggi segreti mai si saprà .

             33  Parvus, alias  Izrail Lazarevic Helphand era un avventuriero russo espatriato in Germania.
                Ebreo di nascita e apolide di vocazione, Helphand era un teorico del marxismo non ortodosso,
                diventato ricchissimo come speculatore in borsa e mercante di armi. La Germania si serviva di
                lui per commerciare, tramite la Svezia, con la Russia ma i suoi contatti con i rivoluzionari non
                si erano mai interrotti. Vedi: PIETRO ZVETEREMICH, Il grande Parvus, Milano, Garzanti,
                1988.
             34  C. MERRIDALE, lenin sul treno, cit., pp. 65-66. PIERO MELOGRANI, Il mito della rivolu-
                zione mondiale. Lenin fra ideologia e ragion di stato, Bari, Laterza, 1985, pp. 17-18.
             35  C. MERRIDALE, lenin sul treno, cit., p. 43.
             36  A questo incontro fa riferimento anche Trockij nella sua Storia della Rivoluzione russa. Per il
                rivoluzionario russo i russi erano tutt’altro che contrari alla stipula di una pace. Ma il compor-
                tamento successivo dello zar sembra suggerire che almeno egli personalmente non ne fosse a
                conoscenza. Certo è che intermediario fra i russi e gli emissari tedeschi fu il banchiere tedesco
                Max Warburg. Vedi: GEMINELLO ALVI, Dell’estremo Occidente, cit., n. pp. 460-461.
             37  GIORGIO PETRACCHI, Diplomazia di guerra e rivoluzione, Bologna, Il Mulino, 1974, n. p.
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