Page 239 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             partito marxista guadagnavano consensi.
                L’impressione che di lui, ormai vicino alla carica di primo ministro, ebbero le
             delegazioni alleate alla conferenza di Pietrogrado del febbraio 1917, fu penosa,
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             come quella dell’intera Russia .
                Poco dopo, la Rivoluzione di Febbraio, al canto della Marsigliese, travolse la
             Russia degli zar.
                Parve per un attimo che agli Alleati si potesse aprire una possibilità. Dalla
             Rivoluzione era nato infatti un confuso regime, detto appunto Governo Provvi-
             sorio, in cui convivevano diverse anime, ma che era dominato da uomini con una
             netta propensione filo-occidentale. Anche l’esercito appariva spaccato, mentre
             al fronte la volontà di combattere era ancora abbastanza salda, soprattutto nei
             settori meridionale e centrale, nelle retrovie il caos si andava diffondendo.
                Dalle capitali europee si moltiplicavano le promesse e le pressioni al nuovo
             Governo russo perché non uscisse dalla guerra. Agenti britannici, francesi, italia-
             ni e statunitensi si succedevano in Russia nel tentativo di finanziare e organizzare
             le fazioni favorevoli alla prosecuzione delle ostilità. Si sperava insomma di pun-
             tellare un regime parlamentare favorevole agli interessi occidentali, e di favorire,
             a guerra vinta, la trasformazione della Russia in una repubblica borghese sul mo-
             dello della Francia post-rivoluzionaria. Anche l’Italia mandò in Russia una dele-
             gazione di socialisti e mazziniani nel tentativo di convincere i russi che la vittoria
             delle democrazie sarebbe stata la migliore garanzia per la loro rivoluzione .
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                In Russia i britannici puntarono molto anche sul cinema e la propaganda in
             genere, convinti che in una giovane democrazia l’opinione pubblica sarebbe sta-
             ta orientata dalla comunicazione di massa.
                Nel Paese però montava il malcontento. Da una parte, dissoltasi l’euforia
             rivoluzionaria ricominciavano i risentimenti per l’inefficienza dello stato e per
             il cronico rincaro dei prezzi, dall’altro il Soviet di Pietrogrado, una assemblea
             di soldati, operai e borghesi, non riusciva ad esprimere una posizione unitaria su
             nulla. In almeno due occasioni, ad aprile e a luglio, sollevazioni popolari contro
             la guerra portarono il Governo ad un passo dal cedere, ma il Soviet non si mosse.
                A Berlino non si tardò a capire che la rivoluzione russa poteva aprire spiragli
             insperati. I tedeschi conoscevano la Russia meglio di tutti gli altri europei, e i
             russi avevano con il mondo intellettuale tedesco una affinità particolare. Le uni-
             versità tedesche erano piene di studenti russi che vi stringevano solidi contatti,
             soprattutto nel campo medico e scientifico.



             41  La conferenza di Pietrogrado fu contrassegnata da confusione, ma i britannici ebbero alme-
                no l’impressione che “non ci sarà alcuna rivoluzione fino a dopo la guerra”. (Lord Milner a
                Lockhart). Vedi: C. MERRIDALE, lenin sul treno, cit., pp. 49-50.
             42  Vedi:RICCARDO MANDELLI, I fantastici 4 vs Lenin. Una missione della massoneria italia-
                na nella russia del 1917, Bologna, Odoya, 1917.
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