Page 259 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone 259
anche distanti fra di lo-
ro. 11
Oltre al nuovo uti-
lizzo “futurista” della
parola va osservato
che anche il carattere
tipografico può esse-
re considerato come
un’immagine mini-
male; infatti l’alter-
nanza di parole scritte
con caratteri, corpo e
colori diversi crea un
insieme articolato e Figura 4
“mosso” che attira lo
sguardo. 12
Le frasi di propaganda, gli slogan potevano essere costituiti da scritte in carat-
teri cubitali con sullo sfondo i colori della bandiera, ma potevano anche ridursi
ed essere stampati nelle dimensioni di una cartolina, o di volantini tricolori come
quelli lanciati nell’agosto del ’16 dopo la conquista di Gorizia sulle terre irriden-
te. 13
Alcune locandine spronano ad acquistare solo merci italiane ed erano esposte
nelle vetrine o all’interno dei negozi. Sullo sfondo di un tricolore usato obli-
quamente viene stampata la frase un po’ al fine di propaganda un po’ a monito:
«Italiani nei vostri acquisti preferite prodotti nazionali», mentre su un altro si
affermava «Qui non si vendono merci austro-ungariche né tedesche». (fig.4)
A volte siamo di fronte a vere e proprie contaminazioni tra messaggi visivi e
scrittura come nel caso di manifesti riprodotti anche in cartolina. È il caso di una
cartolina in franchigia contro gli imboscati commissionata dalla Quinta armata
e dal titolo «Mamma!» e di altre cartoline di propaganda della Decima armata.
11 Questi elementi non sono solo appannaggio dei manifesti ma appaiono prepotentemente anche
nella copertina illustrata da Sironi per il «Montello» del 4 novembre 1918.
12 Per il Comando Supremo è un «ottimo istrumento di propaganda il grande manifesto a colori
vivaci, che contenga poche parole di testo alla portata di tutti, che non ammettono dubbi o
discussioni e che tendono ad eccitare i sentimenti combattivi del soldato e ad ispirargli fiducia
nel proprio valore». Infatti «il grande manifesto attira inevitabilmente l’attenzione dei soldati e
li spinge a leggere o a farsene legger il testo». Cfr. Donatella Porcedda, Strategie e tattiche del
Servizio Propaganda al fronte, in L’arma della persuasione: parole ed immagini di propagan-
da nella Grande guerra. Gorizia,29 giugno-4 novembre 1991, catalogo a cura di Maria Masua
Dan, Donatella Porcedda, s.l., Edizioni della Laguna - Cooperativa Mitt, 1991, p. 112-113.
13 Cfr. Nicola Della Volpe, op.cit., p. 245.