Page 254 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                    Un assaltatore tedesco armato con il fucile d’assalto Bergmann MP/18  14

                Non è certo  un’idea  nuova. Sun Tzu, il  grande teorico  cinese  vissuto nel
             IV secolo prima di Cristo, scrive nel suo celebre trattato sull’arte della guerra
             che l’armata vittoriosa deve fare come l’acqua, evitare le altezze e allagare i
             bassipiani, evitare la forza e sfruttare la debolezza. All’occasione, colpire con
             violenza improvvisa e irresistibile, «come una roccia lanciata contro delle uova»,
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             «con la velocità dell’acqua impetuosa che riesce a smuovere i massi»  . Sono i
             principi alla base della tattica delle truppe d’assalto, perché proprio alla forma
             dell’acqua – che si infiltra ovunque, inafferrabile ma capace di travolgere ogni
             ostacolo – dovevano ispirarsi i reparti scelti per spezzare il predominio del fuoco.
             Spesso, quando furono messi alla prova, ottennero successi spettacolari: allora ci
             si rese conto che «con Stosstruppen formate da uomini simili e armati in questo
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             modo si può affrontare qualsiasi nemico»  .

             14  Primo vero fucile d’assalto della storia, il Bergmann MP/18 calibro 9mm aveva un ca-
                ricatore circolare da 32 colpi e una cadenza di tiro di 550 colpi al minuto. Progettato da
                Louis Schmeisser e Theodor Bergmann, fu prodotto in circa 30.000 esemplari a partire
                dai primi mesi del 1918, la maggior parte dei quali fu però distribuita alle Stosstruppen
                soltanto dopo le grandi offensive di primavera sul fronte occidentale.
             15  Cfr. Sun Tzu, L’arte della guerra, cap. V, in L’arte della guerra. Da Sun Tzu a Clausewitz,
                a cura di G. Breccia, Einaudi, Torino, 2009, p. 6 e p. 14.
             16  Jünger Ernst, Das Wäldchen 125, Klett Cotta Verlag, Stuttgart, 1978; trad. italiana Bo-
                schetto 125, Guanda, Parma, 1999, p. 141.
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