Page 333 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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III SeSSIone - La condotta deLLa guerra: daLLa tradIzIone aLL’InnovazIone 333
Cartolina di uno dei reggimenti (231°) della Brigata Avellino in ricordo
dei combattimenti della I guerra Mondiale.
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e di Peuma . Il Gen. Cascino entusiasta si precipitò dal comandante del Corpo
d’Armata (VI), il Gen. Capello, reclamando la restituzione del pieno comando
della sua Brigata. Per la sua veemenza, il giorno 8 agosto, venne accontentato,
anche se per il momento gli fu riassegnato il solo 231° rgt, rinforzato da un btg.
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della Brigata “Treviso”. Assieme alla 48 Divisione in cui era stato inquadrato,
Cascino ebbe l’agognato ordine di attraversare, il 9 agosto, l’Isonzo per puntare
sul Monte San Marco passando per Gorizia. Sotto il tiro dell’artiglieria nemica
il Generale guidò i suoi uomini, incitandoli e precedendo tutte le altre unità della
Divisione, attraverso il ponte di tavole che era stato allestito per il passaggio.
Raggiunse Borgo San Rocco dove ai piedi del Castello di Gorizia personalmente
issò la bandiera di guerra del suo reggimento. Scriverà con orgoglio: «… faccio
sventolare la bandiera del 231° (è stata chiamata Vittoria il giorno in cui l’ab-
biamo battezzata a Camisano Vicentino) al grido di viva l’Italia! Poco dopo
sulla piazza stessa, cade su di noi una terribile raffica di granate. Sono il primo
generale italiano che entra in Gorizia e che nella città conquistata fa svento-
lare la prima bandiera italiana». Fu la prima importante conquista territoriale
4 Cfr. Ministero della Guerra, - Stato Maggiore del Regio Esercito – Ufficio Storico, la conquis-
ta di Gorizia, Provveditorato Generale dello Stato - Libreria, Roma 1925, pp. 65, 73, 75, 85.