Page 336 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             zie allo spirito che il suo comandante riuscì a infondere ai sottoposti. Il cambio
             avverrà solo la sera del 21 maggio. Terminato lo scontro i fanti si accalcarono
             commossi attorno al loro Generale, rimasto sempre in prima linea, baciandogli
             la mano per la vittoria conseguita. Successivamente descriverà così un testimone
             in un articolo sul Messaggero: «Erano saliti in quattromila in ordine perfetto
             come se andassero ad una parata, nel massimo entusiasmo come se sapessero
             di andare alla vittoria. Tornarono in 1700, laceri come se invece di sette giorni
             di battaglia fossero stati sette mesi di campagna. Molti portavano le tracce di
             leggere ferite … ma negli occhi di tutti brillava la gioia del trionfo … la soddi-
             sfazione di aver visto che il loro sacrificio non era stato vano; il nemico fuggito,
             la posizione conquistata, lasciata in tranquilla sicurezza ai rinforzi sopraggiunti
             … E tutti della Brigata … non appena vedevano il proprio generale lacero come
             loro, insanguinato come loro … deviavano dal cammino per corrergli incontro a
             baciargli la mano . Io sono stato fante e lo sono stato nella guerra; ho assistito
             nella mia vita a molti episodi nei quali l’animo umano … si mostra quale è, ma
                                                                         6
             poche volte ho visto uno spettacolo simile di commozione e di fede ». Mentre il
             Gen. Cascino annotò sul suo diario con evidente commozione: «26 maggio – la
             sera del 20 ho il cambio e ritorno a Vedrignano fra gli evviva dei miei sodati. Da
             per tutto vi è un entusiasmo indescrivibile per la Brigata. Ricevo baci da tutti i
             soldati, ufficiali e superiori. Il 21 viene a trovarmi il Generale Novelli. Il 22 il
             conte di Torino. Il 23 S.E. Della Noce. Il 25 vado a visitare gli ufficiali feriti. È
             un viaggio trionfale dovunque vado».
                Per Cascino questo fu forse il momento più bello della sua vita militare. L’at-
             taccamento delle truppe dipendenti alla sua persona fu, comunque, sempre un
             tratto peculiare del suo comando.
                Per il comportamento in battaglia la Brigata venne segnalata sul Bollettino
             del 16 maggio del Comando Supremo, e in seguito, per tali fatti d’Arme, verrà
             insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare.  Le conseguenze della brillan-
             te condotta da Gorizia al Vodice valsero invece a Cascino la  promozione per
                                                            a
             merito di guerra.  Gli fu assegnato il comando dell’8 Divisione, inquadrata nel

             II C.A. del Gen. Badoglio nella IIArmata. Cascino chiese, e gli fu concesso, di
             inserire la sua ex Brigata Avellino, ormai legata a lui fin dalla nascita,  nella sua
             divisione.
                Al comando di questa Divisione Cascino parteciperà all’undicesima batta-
             glia dell’Isonzo.  Scartata l’ipotesi di ritirarsi su di una nuova linea, con la con-
             seguente cessione dell’appena conquistata Gorizia e del territorio sulla sinistra
             dell’Isonzo, costato tanto sangue nella precedente battaglia, la nuova offensiva


                1938, p. 40.
             6  Litterio Villari, Cascino, Ciancio, Conti. Eroici condottieri siciliani, s.e., Roma 1979,
                pp.31-32.
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