Page 518 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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518 il 1917. l’anno della svolta
piego delle armi automatiche. In successive esercitazioni l’azione degli elemen-
ti specializzati dovrà poi essere armonizzata nell’azione d’insieme, puntando a
ottenere una crescita generale delle capacità operative, in un processo che con-
tinuerà per tutto il 1917 e si svilupperà in misura ancora maggiore nel 1918, pa-
rallelamente a successive revisioni della struttura delle unità. Nel mese di aprile
infatti il Comando Supremo diede il via alla riorganizzazione del battaglione di
fanteria su tre compagnie fucilieri e una mitraglieri, sottraendo a tutti i battaglio-
ni una delle quattro compagnie fucilieri in organico e sostituendola con una com-
pagnia mitragliatrici Fiat creata in zona di guerra riunendo tre sezioni già esisten-
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ti o proveniente dai depositi della specialità. La decisione presa in quel periodo
di ridurre ancora la forza delle compagnie fu poi suggerita almeno in parte dal
tentativo di far fronte alla mancanza di complementi con un ulteriore alleggeri-
mento degli organici, contando sull’assegnazione di una sezione pistole-mitra-
gliatrici per compensare la diminuzione del numero di fucili. Grazie all’aumento
della produzione fu infatti possibile prima completare la dotazione di due sezio-
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ni per battaglione , poi portarne a tre il numero e ripartirle tra le compagnie, che
vennero così a essere costituite da quattro plotoni fucilieri e una sezione di que-
ste armi, per un totale di 6 ufficiali e 202 uomini di truppa.
Parallelamente all’incremento della dotazione di armi automatiche, a livello
di battaglione si ebbe l’assegnazione organica di armi d’appoggio a tiro curvo, da
utilizzare per superare gli ostacoli incontrati sul campo di battaglia senza dover
richiedere il concorso dell’artiglieria e delle bombarde. Con questo intento, nel
maggio del 1917 i lanciatorpedini Bettica, già largamente impiegati dalla fante-
ria, furono riuniti in sezioni di sei armi distribuite ai battaglioni di fanteria di li-
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nea, granatieri, bersaglieri e alpini in ragione di una sezione per battaglione. Si
trattava però di una soluzione transitoria, in attesa di materiale più moderno qua-
le sarebbe stato il lanciabombe Stokes da 76 mm del quale in luglio fu costituita
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una prima sezione sperimentale presso la Scuola Bombardieri di Susegana. Co-
me risultato di questi provvedimenti, la fanteria italiana venne a essere profonda-
mente rinnovata nella struttura della sua pedina fondamentale, il battaglione, ora
dotato dei mezzi necessari per sostenere il combattimento alle brevi distanze an-
che senza il diretto sostegno dell’artiglieria. Alla componente a tiro teso, rappre-
sentata dalle armi automatiche, si affiancava infatti una componente a tiro curvo,
4 Comando Supremo, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Nuova formazione delle unità di
fanteria. Complementi, Promemoria del 19 aprile 1917.
5 Comando Supremo, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Pistole mitragliatrici. Dotazione di
scorta. Aumento organico, n. 10640 Riservatissima del 10 giugno 1917.
6 Comando Supremo, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Sezioni lanciatorpedini, Circolare
n. 101500 del 15 maggio 1917.
7 Comando Supremo, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Costituzione di sezioni lanciabom-
be da 76, Circolare n. 117490 del 22 luglio 1917.