Page 523 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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sia la riorganizzazione delle minori unità, a livello di plotone e di squadra, attor-
no ad armi d’accompagnamento quali mitragliatrici e lanciabombe. Questi con-
cetti sarebbero stati messi in pratica nel migliore dei modi dall’esercito tedesco,
a cui una marcata inferiorità in termini quantitativi imponeva la ricerca di solu-
zioni innovative, ma ben presto, sia pure in diversa misura e con interpretazioni
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differenti, sarebbero diventati patrimonio comune di tutti gli eserciti.
In questo contesto l’offensiva dell’agosto 1917 vide il Regio Esercito far en-
trare in azione una nuova specialità della fanteria la cui comparsa introduceva un
significativo elemento di novità. Con la circolare n. 111660 R.S. del 26 giugno
1917 il Comando Supremo aveva infatti ordinato ai comandi d’armata di proce-
dere alla costituzione, sotto la data del 1° luglio, di “uno speciale riparto d’as-
salto”, formato da volontari. Il documento rappresentava il punto di arrivo di un
processo iniziato nell’estate del 1916 che aveva avuto i suoi momenti salienti ne-
gli esperimenti effettuati in momenti successivi presso il VI Corpo d’Armata e
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a
la 2 Armata, nonché nelle disposizioni date in marzo in merito alla necessità di
replicare con i loro stessi metodi alle azioni delle truppe d’assalto austro-ungari-
che . La comparsa delle Sturmtruppen aveva infatti dato lo spunto per richiede-
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re ai comandi al fronte un atteggiamento più aggressivo, utilizzando al meglio le
possibilità offerte dalla specializzazione della fanteria, ma i vertici militari ave-
vano escluso modifiche permanenti alla struttura organica dei reparti. La circo-
lare Riparti d’assalto veniva ora a rimuovere questo ostacolo e, come le succes-
sive direttive in materia di equipaggiamento, trattamento e addestramento, deli-
neava una soluzione con indubbi elementi di originalità. Le precedenti iniziati-
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ve della 2ª Armata, dovute alla lungimiranza e alle intuizioni di ufficiali come il
maggior generale Francesco Saverio Grazioli e il maggiore Giuseppe Bassi, por-
tano infatti a rigettare l’idea che i reparti d’assalto italiani siano soltanto un’imi-
tazione delle Sturmtruppen austro-ungariche. Una tale interpretazione può vale-
11 Griffith P., Forward into battle, Presidio Press, Novato (Ca), 1992, pp. 96-97.
12 Comando Brigata Lambro, Costituzione nuclei speciali nella Brigata, n. 1277 op. del 7 marzo
1917, AUSSME, Diario Storico 206° Reggimento Fanteria, 1° marzo - 15 marzo 1917, Rep.
B-1, Racc. 137D 1407d e Comando 48ª Divisione, Ufficio Stato Maggiore, Memoria del capi-
tano Bassi Sig. Giuseppe sulle pistole mitragliatrici, n° 1949 Op. del 6 aprile 1917, in Farina
S., Le truppe d’assalto italiane, Stab. Tip. Il Lavoro Fascista, Roma, 1935, pag. 36. Queste
iniziative ed i tentativi di attuarle trattati anche in Longo L.E., Francesco Saverio Grazioli,
Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, Roma, 1989.
13 Comando Supremo, Riparto Operazioni, Ufficio Affari Vari e Segreteria, Sezione Istruzioni,
Riparti d’assalto, n. 6230 del 14 marzo 1917.
14 Comando Supremo, Ufficio Ordinamento e Mobilitazione, Trattamento spettante al personale
dei riparti d’assalto, n. 106890 R.S. del 5 luglio 1917, AUSSME, Rep. E-1, Racc. 113, 2ª
Armata, Costituzione reparti d’assalto; Comando Supremo, Riparto Operazioni, Ufficio Affari
Vari e Segreteria, Addestramento dei riparti d’assalto, n. 21000 del 5 luglio 1917, AUSSME,
Rep. E-1, Racc. 113, 2ª Armata, Costituzione reparti d’assalto.