Page 526 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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526 il 1917. l’anno della svolta
sconfitta dal sistema dei convogli e dalla cantieristica dell’Intesa, avendo per di
più l’effetto collaterale di favorire la discesa in campo degli Stati Uniti. In que-
sto quadro d’assieme, la vicenda della guerra navale in Adriatico ha una sua pe-
culiarità, imposta dalla forza relativa dei contendenti e dalla geografia. Se infatti
la flotta austro-ungarica è oggettivamente inferiore a quella italiana rinforzata da
contingenti alleati, le coste della Dalmazia offrono all’avversario numerosi pun-
ti d’appoggio tra la base principale di Pola e quella sussidiaria di Cattaro, oltre
a una via di arroccamento ben protetta da un cordone di isole. Di contro la costa
italiana tra Venezia e Brindisi ha un unico porto importante ad Ancona, relativa-
mente poco protetto, ed è piuttosto vulnerabile a eventuali iniziative dell’avver-
sario. In Adriatico vengono così concepite e realizzate soluzioni originali per la
difesa delle coste, come i treni armati della Regia Marina, e insieme al sommer-
gibile si affermano l’aviazione navale e i mezzi insidiosi, secondo la strategia
della vigilanza e della battaglia in porto, voluta da Thaon di Revel.
Alla strategia della battaglia in porto nel corso del 1917 offrì un significativo
contributo l’aviazione del Regio esercito, con le sue squadriglie di bombardieri
trimotori Caproni che in più occasioni nel corso dell’estate attaccarono Pola, per
colpire la flotta avversaria e soprattutto le sue installazioni di supporto, e nella
notte del 4 ottobre anche la base di Cattaro. Queste incursioni, in misura ancora
maggiore dei bombardamenti delle miniere di Idria e dello snodo ferroviario di
Assling (Jasemice), segnalano l’emergere della dimensione strategica del pote-
re aereo, lungo un percorso che gli italiani avevano imboccato già nel 1916 e si
sviluppava ora parallelamente al cammino intrapreso dalla Germania, cammino
che porterà alla cosiddetta Prima Battaglia d’Inghilterra e sarà il fattore princi-
pe che il 1° aprile 1918 porterà alla nascita della Royal Air Force come forza ar-
mata indipendente. Più ancora delle velleitarie iniziative francesi e britanniche
dei primi due anni di guerra, del resto mirate ad obiettivi puramente industria-
li, e delle incursioni dei Caproni su Pola e Cattaro, gli attacchi dell’aviazione te-
desca sulla capitale britannica dell’estate del 1917 possono a buon diritto essere
considerati il primo vero esempio di impiego strategico del mezzo aereo, anche,
se non soprattutto per il clamore che suscitarono. Già nel 1914 negli ambienti
navali tedeschi era nata l’idea che in questo modo avrebbero potuto ottenersi ri-
sultati significativi sia materiali sia soprattutto morali, e l’ammiraglio Alfred von
Tirpitz aveva sostenuto la necessità di concentrare su Londra l’azione delle ae-
ronavi da bombardamento per indebolire la determinazione del popolo britan-
nico a proseguire la lotta. Le incursioni dei dirigibili, iniziate nel gennaio 1915
e proseguite con lunghi intervalli fino all’estate del 1918, non raggiunsero però
lo scopo, pur frantumando il mito dell’insularità britannica, e ben più pericolo-
si si sarebbero rivelati gli attacchi dei bombardieri, determinanti nell’alimenta-