Page 87 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917 87
Hollweg, si scontravano con gli orientamenti della Direzione suprema degli
eserciti (Oberste Heeresleitung, spesso abbreviato con l’acronimo OHL). Questa
struttura di comando e controllo, creata a suo tempo da von Moltke, era divenuta
appannaggio esclusivo del vertice militare, specificatamente di Hindenburg e
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Ludendorff . Come è stato ampiamente documentato dalla storiografia, i vertici
militari acquisirono un ascendente crescente sull’imperatore ed ebbero un ruolo
determinante nelle scelte politiche che la Germania compì nella seconda parte
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della guerra .
Analizzando le prese di posizione dell’OHL, si vede come i vertici militari
fossero sempre influenzati dall’obiettivo di utilizzare la guerra per rendere la
Germania non solo vittoriosa nell’immediato, ma anche definitivamente al riparo
dalla minaccia dei nemici. In un certo qual modo, i generali si illudevano di poter
risolvere il dilemma dell’intrinseca debolezza geopolitica della Germania, sulla
quale Bismarck aveva costruito tutto il suo paradigma di politica estera tedesca:
il primo cancelliere della Germania unita considerava questa debolezza come un
dato non modificabile, proprio perché la Germania si trovava nel centro dell’Eu-
ropa e pertanto una sua espansione territoriale avrebbe finito per chiuderla in una
morsa di alleanze ostili. Per quanto motivo Bismarck aveva immaginato per la
sua Germania una politica di stretta astensione dalle brame imperialistiche, che
anzi sarebbero servite da strumento per contrapporre le altre potenze europee. A
partire dalla fine dell’Ottocento e soprattutto nel primo decennio del Novecento
il ceto militare iniziò ad incorporare quell’ambizione, che fu un tratto comune
dell’intera età guglielmina, a fare della Germania una potenza proiettata verso
l’esterno. L’elemento militare, il quale peraltro non era insensibile alle istanze
pangermaniche, coltivava l’illusione di “regalare” alla Germania una sicurez-
za strategica che le avrebbe permesso di rimanere in pace e, al contempo, di
perseguire i suoi disegni di espansione politica, economica e financo culturale.
Questo spiega il cosiddetto programma di Kreuznach, presentato il 23 aprile in
occasione di una conferenza che vide assieme il vertice civile e quello militare
della Germania. Il programma elaborato dal secondo prevedeva che la Germania
avrebbe dovuto annettere la Curlandia e la Lituania, assorbendo ampi territori
dalla Polonia. Questa, inoltre, avrebbe dovuto essere indipendente solo in via
formale. Sul fronte militare, la Gran Bretagna avrebbe dovuto accettare l’oc-
cupazione militare e il diritto di transito sul territorio del Belgio, che avrebbe
7 Wolfdieter Bihl, a cura di, Deutsche Quellen zur Geschichte des Ersten Weltkrieges, Wissen-
schaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1991, pp. 294-95. Sul rapporto tra Bethmann e i
vertici militari si veda l’ormai classico studio sul cancelliere tedesco: Konrad H. Jarausch, the
Enigmatic Chancellor. Bethmann Hollweg and the Hubris of Imperial Germany, New Haven/
London, 1973, p. 223 e ss.
8 A favore di questa tesi: Wolfgang J. Mommsen, War der Kaiser an allem schuld? Wilhelm II.
und die preussisch-deutschen Machteliten, Ullstein, Berlin 2005.