Page 86 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 86

86                                                   il 1917. l’anno della svolta



             che spiega perché, dai documenti diplomatici anglo-francese, emerge una dispo-
             nibilità delle due potenze a lasciare la Boemia all’Austria.
                Alla fine prevalse un ragionamento centrato sulla necessità di garantire la
             credibilità del sistema di alleanze anglo-francese: se si fosse accettata la propo-
             sta austriaca, il che voleva dire sacrificare l’Italia sull’altare della pace, l’Intesa
             avrebbe finito per perdere anche la Serbia, la Romania e non era da escludere
             che questo avrebbe potuto avere ripercussioni sulla Russia. Questa è una delle
             ragioni principali che ci permette di comprendere il comportamento degli anglo-
                                                                6
             francesi di fronte all’offensiva di pace austriaca del 1917 .
                È interessante analizzare le ragioni che hanno portato gli austriaci ad adottare
             questa linea e le conseguenze che questo ha avuto nel dialogo con i tedeschi.
             La  giustificazione  che  trovarono  gli  austriaci  fu  che  la  loro  linea  negoziale
             intercettava il sentire comune di una pace che fosse “giusta ed equa”. Gli in-
             gredienti essenziali di questa pace erano, per l’appunto, la cessione ai francesi
             dell’Alsazia Lorena e il ristabilimento di un Belgio neutrale. Nella prospettiva di
             Vienna, se i tedeschi non avessero accettato queste condizioni (il che voleva dire
             il ristabilimento del Belgio e la cessione dell’Alsazia Lorena) allora gli austriaci
             sarebbero stati liberi di concludere.
                In questo modo gli austriaci si preparavano a gestire due scenari alternativi.
             Nel primo si candidavano ad essere il “moderatore” delle punte offensive della
             Germania e a diventare la magna pars di un potenziale processo di pace; nel se-
             condo scenario, quello in cui non fossero stati in grado di convincere i tedeschi,
             ponevano le premesse per un’uscita dall’alleanza con Berlino e per una pace
             separata. Come dimostrano gli studi sulla propaganda, gli austriaci si erano an-
             che preparati per aumentare la circolazione di messaggi favorevoli alla pace, in
             modo da averla vinta sui circoli bellicisti, sempre più ascoltati a Berlino, e per
             fare pressione direttamente sull’opinione pubblica tedesca.
                I limiti della strategia austriaca emersero quasi subito. Il 3 aprile ebbe luogo
             l’incontro tra Czernin e Guglielmo II a Bad Homburg. In quell’occasione gli
             austriaci sostennero la cessione dell’Alsazia Lorena alla Francia sarebbe stata
             compensata dalla creazione di un regno di Polonia a guida tedesca, al quale sa-
             rebbe stata peraltro ceduta la Galizia.
                In quell’occasione gli austriaci dovettero però prendere atto degli orienta-
             menti nuovi che animavano il vertice tedesco, all’interno del quale conviveva-
             no diverse anime in lotta tra loro. In quella circostanza apparve evidente che
             il dialogo diplomatico portato avanti dal cancelliere, Theobald von Bethmann


             6  Per un’analisi del rapporto tra Italia e alleati e sulle ragioni che hanno portato questi ultimi a
                non recidere l’alleanza con l’Italia si veda, per tutti: Luca Riccardi, Alleati non amici: le rela-
                zioni politiche tra l’Italia e l’Intesa durante la prima guerra mondiale, Morcelliana, Brescia,
                1992.
   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90   91