Page 129 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             Comando Supremo, passato dopo Caporetto a Diaz, esprimeva invece un diverso
             avviso, indicando nel rafforzamento della caccia e della ricognizione l’esigenza
             principale:
                   “Si fanno le più vive raccomandazioni – scriveva il 19 novembre 1917
                   - perché l’aumento della efficienza delle squadriglie da caccia avvenga
                   il più presto possibile. […] Bisogna anzitutto tener conto della necessità
                   imprescindibile di avere la supremazia sull’avversario nell’aviazione da
                   caccia e disporre di mezzi adatti per numero e qualità per far funzionare
                   l’aviazione per artiglieria e quella da ricognizione. […] La possibilità di
                   creare una flotta aerea da offesa [da bombardamento, n.d.a.] capace di eser-
                   citare una influenza decisiva sullo svolgimento delle operazioni non deve
                   far dimenticare le funzioni dell’aviazione da ricognizione d’artiglieria, che
                   ai profani possono sembrare modeste, ma che per contro sono di capitale
                   importanza. […] La possibilità di una potente flotta aerea da offesa è del
                   resto anch’essa subordinata a tale supremazia; e almeno questo Comando
                   Supremo ritiene che sarebbe estremamente pericoloso supporre il contra-
                   rio. […] Conviene quindi in ogni modo mettersi in grado di garantirci il
                                                                        18
                   dominio dell’aria con tale numerosa e potente aviazione da caccia” .
                proprio la scelta di una produzione in grandi numeri del Ca.5, ribadiva il
             Comando Supremo, rendeva ancora più necessario l’approntamento di una più
             forte aviazione da caccia, perché “è molto azzardato supporre che tale apparec-
             chio possa fare a meno di scorta nei bombardamenti diurni, anche se impiegato
             a massa” .
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                Questa divergenza di vedute fu colta subito dagli organi tecnici, ora passati
             alle dirette dipendenze del nuovo organismo politico. Quando Ricaldoni fece
             notare al Commissario che le sue scelte avrebbero comportato una rottura con
             il Comando Supremo, Chiesa rispose che “questi avrebbe preso ciò che egli gli
             avrebbe dato e che il programma dell’aviazione doveva essere più politico che
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             militare” .
                Il Comando Supremo, fatte salve le esigenze rappresentate, non si opponeva
             di massima a una massiccia produzione di velivoli da bombardamento. Rivol-
             gendosi direttamente al presidente del consiglio, il 19 gennaio 1918, Diaz ribadi-
             va la priorità dell’aviazione da caccia e da ricognizione su quella da bombarda-
             mento. Qualora poi le risorse del paese lo avessero consentito, “ben volentieri”



             18  Comando Supremo – Ufficio Servizi aeronautici, Criteri per lo svolgimento del programma
                 immediato e futuro dei mezzi aviatori, del 19 novembre 1918, copia in aSCD, Commissione
                 parlamentare sulle spese di guerra, b. 130bis, fasc. 909, sottofasc. 9, deposizione di Riccardo
                 Moizo. Il documento, firmato da Gaetano Giardino, a quella data sottocapo di S.M., vede
                 autore proprio Moizo, subentrato a Maggiorotti come capo dell’Ufficio servizi aeronautici.
             19  Ibidem.
             20  Deposizione Ricaldoni.
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