Page 144 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                Coerentemente con questa linea, il Comando Supremo continuò a privilegiare
             come obiettivi per le azioni di bombardamento, sia dei Caproni sia dei dirigibili,
             i campi d’aviazione e le stazioni ferroviarie, rimanendo sordo alle richieste che
             giungevano da Roma di colpire le città. Di fronte alla proposta di bombardare con
             i dirigibili Klagenfurt, Lubiana e pola, avanzata dal Commissario il 5 aprile, Diaz
             annotò in calce alla lettera di Chiesa: “Ma questo non è affar suo! pensi a costruire,
             al resto pensa il Comando Supremo”, affidandosi a una forma più istituzionalmen-
             te corretta nella risposta ufficiale e cioè che l’impiego dei mezzi aerei era “sempre
                                                                            55
             considerato dal Comando Supremo una delle sue principali attribuzioni” .
                Se da un lato il Comando Supremo si dichiarava non disposto ad accettare
             ingerenze da parte di un organo tecnico-amministrativo, Chiesa dal canto suo
             faceva appello alla ratio che aveva ispirato i decreti del 1° novembre 1917 e del
             12 aprile 1918, che avevano dato al Commissariato “attribuzioni di governo” in
             materia di aeronautica.
                Le due diverse visioni sono ben rappresentate in quanto scritto in un prome-
             moria interno al Ministero della guerra (Divisione stato maggiore):
                   “Ho esaminato il programma aviatorio proposto dal CS [Comando Supre-
                   mo] e trasmesso direttamente al Commissariato Generale di aeronautica.
                   Esso è rilevantemente diverso, anzi contrario a quello previsto dal Com-
                   missariato  Generale  poiché,  mentre  quest’ultimo  spinge  specialmente,
                   e quasi esclusivamente, un programma di grandi apparecchi Caproni da
                   bombardamento, il Comando Supremo invece, preoccupato della nuova
                   situazione del nostro fronte che non offre possibilità di osservazione da
                   terra, insiste per la rapida costruzione di numerose squadriglie da ricogni-
                   zione e per aggiustamento di artiglieria appoggiate da molti apparecchi da
                   caccia destinati specialmente a impedire al nemico le ricognizioni aeree
                   del nostro territorio e a proteggere le nostre ricognizioni sul territorio ne-
                   mico. Quanto ai mezzi da bombardamento il CS ritiene che basta limitarsi
                   alla disponibilità di produzione che potrà aversi dopo soddisfatto ai com-
                   piti precedenti asserendo che ormai, dati i mezzi di difesa, il bombarda-
                   mento è possibile solo di notte e non richiede grandi mezzi, mentre sem-
                   bra dare assai scarso valore al mitragliamento diretto dall’aeroplano sulle
                   truppe nemiche che dà una percentuale di perdite di apparecchi che non
                   pare compensata dai risultati. […] Da quanto sopra e dai fatti precedenti
                   risulta sempre più necessario l’intervento del Ministro della Guerra che
                   possa, quale organo tecnico e militare, coordinare e completare l’opera dei
                   due organi Commissariato e Com. Sup.”  .
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             55  Sull’episodio: Basilio Di Martino, I Dirigibili Italiani nella Grande Guerra, aeronautica Mi-
                 litare – Ufficio Storico, Roma 2005, pp.111-113.
             56  Il promemoria, autore il capitano Roggio e indirizzato al colonnello Vacchelli, capo della
                 Divisione Stato maggiore del Ministero della guerra, è riportato in andrea Ungari, il dibattito
                 politico …, cit., p. 499-500.
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