Page 191 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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II SeSSIone - Il 1918. ASpettI mIlItArI 191
Reparto Operazioni, che svolgeva le
funzioni di Ufficio Generale dell’in-
tero Comando, e poi aveva tenuto il
comando di una divisione, venendo
ferito in combattimento e guada-
gnandosi una insolita popolarità fra
i soldati, malgrado in una offensiva
avesse richiesto loro un tributo di vite
elevato. Era stato quindi promosso
al comando di corpo d’armata, e fu
presso il suo comando che fu infor-
mato da un biglietto a mano del mi-
nistro della Guerra della avvenuta
nomina. Diaz accolse la notizia con
apparente freddezza. Partì immedia-
tamente, si recò a visitare ad Abano
il suo ex-superiore e ora sottoposto, il
duca d’Aosta, e poi giunse a Padova,
dove era il Comando Supremo.
A Padova giunse dopo qualche
giorno anche il generale Pietro Bado-
glio, anche lui con la nomina a Sotto-
capo, affiancato al generale Giardino.
Difficile ancora oggi dire come sia stato possibile che uno degli imputati princi-
pali di Caporetto emergesse così presto dal limbo in cui era collocato, ai limiti
del deferimento alla Commissione di inchiesta, per assumere una così alta carica.
Certo è che con Diaz formò da subito un sodalizio immediato. I due erano di-
versi ma meno di quanto si possa immaginare. Entrambi non avevano le durezze
esteriori del militarismo sabaudo, trattavano con educazione i sottoposti, erano
severi nell’esigere la disciplina ma senza eccessi gratuiti, ma soprattutto erano
grandi lavoratori da tavolino, abili nel tenere i contatti col mondo politico e dutti-
li nei rapporti con gli alleati. Giardino dopo pochi mesi lasciò il proprio incarico.
Addetto in un primo momento della pianificazione operativa mentre Badoglio
si occupava della ricostruzione dell’Esercito, quando questa fu avviata venne
destinato a sostituire Cadorna al Comitato interalleato di Parigi e le operazioni
furono assunte da Badoglio, assistito dal colonnello Ugo Cavallero .
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Cominciò a nascere allora l’idea che da questo momento in poi il vero co-
mandante sia stato Badoglio che, sbarazzatosi del rivale, sostituiva sostanzial-
5 ISNENGHI MaRIo, RoCHaT GIoRGIo, La Grande Guerra, 1914-1918, Bologna, Il Mu-
lino, 2008, p. 450.

